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Senzatetto, coppia protesta davanti al Vermexio a Siracusa

Limpido: «Aspettiamo una risposta da mesi ma non hanno accolto le nostre richieste». Schiavo: «Non ci sono alloggi»

SIRACUSA. «Da quattro mesi aspetto una risposta e non sappiamo più come fare per andare avanti». È arrivata davanti il Vermexio la protesta di Francesco Limpido e Ivana Rizza, la coppia siracusana senzatetto che ha chiesto un aiuto al Comune, anche attraverso il consigliere comunale del Pd. «Fino a questo momento - ha spiegato Limpido - non si mosso nulla e noi rimaniamo in attesa di una risposta concreta da parte dell’amministrazione. È dal 20 settembre che chiedo aiuto ma non si è mosso nessuno». Per fare sentire la propria voce, la coppia, che ha 4 figlie e domani pomeriggio si sposerà in Comune, si è così presentata davanti il municipio con un cartello: «Vogliamo invecchiare dignitosamente, un lavoro e non morire di fame e di freddo, senza un tetto». «Non abbiamo intenzione di andare via da qui - ha continuato Limpido - fino a quando non ci sarà prospettata una soluzione concreta». A lanciare più volte appelli nei confronti dei due è stata Princiotta che nei giorni scorsi ha chiesto a più riprese all’amministrazione comunale di intervenire. Sulla vicenda è intervenuto anche l’assessore comunale alle Politiche sociali, Liddo Schiavo. «Li ho incontrati per la prima volta a dicembre - ha spiegato l’esponente della giunta comunale - apprendendo che non dormivano in macchina ma in un immobile occupato abusivamente in Ortigia. Ho subito proposto di ospitarli in una struttura alberghiera per dare loro, nell’immediato, un tetto e al tempo stesso ho proposto di avviare le pratiche per ottenere sostegno dall’assessorato alle Politiche sociali. I due però hanno rifiutato entrambe le nostre proposte chiedendo l’assegnazione di un alloggio o il ricovero in una struttura di religiose che ospita per brevi periodi famiglie in difficoltà. Il Comune però non ha al momento a disposizione alloggi popolari mentre il ricovero in strutture religiose non dipende certo dalla volontà dell’amministrazione». Ga.Ur.

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