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Inda, Bray: "Il sindaco resta il presidente"

SIRACUSA. La guida della fondazione Inda passa nelle mani del sindaco. Le notizie arrivano da Roma e sono destinate a rimettere ordine nella prestigiosa istituzione con la nomina anche del nuovo consiglio di amministrazione, dove oltre al primo cittadino Giancarlo Garozzo trovano posto altri 4 componenti espressione, uno ciascuno, del ministero dei Beni culturali, ministero della Pubblica istruzione, Regione e privati. Il decreto di nomina per Garozzo già ieri sera era sul tavolo del ministro Fabrizio Saccomanni. «Da mesi - ha riferito il primo cittadino - sono stati avviati contatti con il ministro Bray. E da più parti sono stati registrati interventi e prese di posizione su una vicenda che sta molto a cuore all’amministrazione ed alla città tutta. E su cui il ministro è stato particolarmente sensibile». Sulla vicenda oggi si attendono reazioni ed ulteriori passi avanti in ordine ai nuovi componenti il consiglio di amministrazione della fondazione gestita in regime di commissariamento dallo scorso gennaio quando le dimissioni dell’allora sindaco Roberto Visentin portarono a sanare la ”vacatio” consegnando al commissario del Comune Alessandro Giacchetti anche la presidenza dell’Inda. Nell’attesa del nuovo consiglio di amministrazione non si era esclusa l’ipotesi di un commissariamento affidato allo stesso sindaco, visto già il precedente. La vicenda ieri è stata anche affrontata nella capitale in sede di commissione Cultura della Camera dei deputati dove il sottosegretario Ilaria Borletti, su delega del ministro Bray, ha risposto all’interrogazione parlamentare presentata la scorsa estate dai deputati siracusani del Pd Sofia Amoddio e Pippo Zappulla. «Un confronto che ha soddisfatto in parte - ha detto Amoddio - il punto centrale è quello della conferma della presidenza al sindaco. E dopo i timori degli ultimi mesi questo è un risultato importante. Ci è stato anche riferito che il presidente del consiglio dei ministri procederà con proprio decreto alla nomina di un comitato per l’Inda di cui faranno parte i ministri ed il sindaco e che verrà affiancato da un consiglio scientifico con esponenti di rilievo nazionale». Amoddio e Zappulla hanno garantito di vigilare sulla questione. Già con il mancato rinnovo della nomina di commissario a Giacchetti si era intuito che la svolta sul caso Inda potesse essere ad una svolta. «Siamo intervenuti in commissione - hanno aggiunto i due parlamentari del Pd - sottolineando che gradiremmo, prima di procedere alla nomina del comitato scientifico, che si consultino le istituzioni del territorio». La questione Inda e la titolarità della città sulla fondazione, attraverso il sindaco, è una delle questione che l’amministrazione di palazzo Vermexio ha affrontato in prima battuta. Rivendicando la presidenza dell’istituto. Soprattutto in vista del centenario della fondazione. A rilanciare la questione anche un comitato di ex amministratori e intellettuali della città di cui ha fatto parte anche l’ex presidente del consorzio universitario Salvo Baio che in questi mesi ha sollevato innumerevoli interrogativi sulla vicenda. I ”timori” sul destino dell’Inda tanti, soprattutto dopo la denuncia sui ”conti” dell’istituto da parte dell’assessore regionale Michela Stancheris che si è pure rivolta alla Procura. Mentre l’assessore Mariarita Sgarlata dopo un incontro ha ribadito la necessità di tutelare l’istituto, il suo prestigio e il centenario.

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