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Noto, il sindaco: uomo morto a casa, il pronto soccorso lo aveva respinto

NOTO. Il 2014 non si apre sotto una buona stella per la sanità del profondo sud-est siciliano. Nessun colpo di mano di Capodanno da parte della politica regionale rispetto alla già turbolenta riorganizzazione dell'offerta ospedaliera della zona, ma un amaro episodio di malasanità avvenuto al "Trigona" di Noto e denunciato adesso dalla adirata penna di Corrado Bonfanti, sindaco della città barocca. "La morte di Matteo Pintaldi non può passare sotto silenzio", è il monito del primo cittadino, che ricostruisce dettagliatamente i fatti che hanno condotto al repentino decesso del netino, 50 anni, non sposato, dipendente delle Ferrovie dello Stato, in servizio a Siracusa.


"Domenica mattina, Matteo, dopo aver accusato un malore si reca, accompagnato da un amico, presso il pronto soccorso dell'ospedale Trigona di Noto. Ma chi, nel punto di primo soccorso della struttura netina, riceve la richiesta di assistenza, comunica incautamente l'impossibilità di un controllo immediato da parte dei sanitari, indicando in alternativa la disponibilità di una visita presso la guardia medica che si trova all'interno dello stesso nosocomio. Qui - continua il racconto di Bonfanti -, Matteo Pintaldi viene assecondato attraverso la prescrizione di farmaci e rimandato a casa. Nella solitudine di quella stessa sua abitazione, l'indomani mattina, Matteo morirà, qualche minuto dopo aver chiamato al cellulare, per chiedere aiuto, l'amico che lo aveva assistito il giorno precedente al Trigona. Non è possibile che questo accada; si tratta di un episodio che non è tollerabile né giustificabile".


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