Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Siracusa, il giorno di Santa Lucia

SIRACUSA. Fuori dalla Cattedrale decine di persone protestano perchè non sanno come dar da mangiare ai propri figli. Dentro qualcuno piange, altri pregano, in tanti riprendono quei momenti con il cellulare o le macchine fotografiche. Tutti si affidano ancora una volta alla ”propria” Patrona in un momento di grandissima difficoltà. E a ricordarlo sono anche le parole di Benedetto Ghiurmino, una delle figure storiche della festa di Santa Lucia. «Dobbiamo pregare - ha detto Ghiurmino - perchè stiamo tutti attraversando un periodo difficile». Con le urla, gli applausi, i suoni del campanello, la città si è unita nuovamente a Santa Lucia, ieri mattina, accompagnando la martire siracusana nel breve percorso dalla cappella all’altare maggiore. Un breve e intimo momento che ha visto i ”berretti verdi”, guidati dal campanellaio Emanuele Campo, sorreggere a spalla il simulacro argenteo lungo la navata centrale della Cattedrale e poi sull’altare maggiore. Un percorso, come ha voluto ricordare Ghiurmino, ”che facciamo con il pensiero e le nostre preghiere rivolte a Salvatore Giunta, uno dei portatori che sta attraversando un momento difficile”. In Cattedrale anche qualche turista incuriosito dalle urla dei portatori e dei fedeli, tra loro anche una donna anziana che con un filo di voce ripete in continuazione ”viva Santa Lucia”. Nell’edificio religioso di piazza Duomo, ieri sera, è stato l’arcivescovo Salvatore Pappalardo a presiedere i vespri solenni. Le parole di monsignor Pappalardo sono così corse, inevitabilmente, proprio alla situazione di tante famiglie. «Santa Lucia testimoniò la vita buona del Vangelo anche con le opere della misericordia, distribuendo i suoi beni ai poveri - ha ricordato Pappalardo -. L’amore per il prossimo è il segno della vita nuova in Cristo e la testimonianza della carità rende credibile la predicazione del Vangelo. Questa annuale ricorrenza susciti nel nostro animo il desiderio e il proposito di incontrare il Signore per amarlo con più fedeltà e per servirlo con amorevole compassione nei fratelli più poveri». Questa mattina, alle 10,30, sarà il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione per le cause dei santi a presiedere la solenne celebrazione eucaristica. Alle 15, invece, il momento atteso da tutta la città con l’inizio della processione. Il simulacro, portato a spalla dai ”berretti verdi” e preceduto dalle reliquie sorrette dalle portatrici, inizierà il suo pellegrinaggio subito dopo il tradizionale discorso di Pappalardo dal balcone del palazzo arcivescovile. Poi il simulacro argenteo attraverserà via Picherali, passeggio Adorno, via Ruggero Settimo, Porta Marina, via Savoia, largo XXV luglio, piazza Pancali, corso Umberto dove sono previsti gli onori militari, viale Regina Margherita, via Arsenale, via Piave, via Ragusa e piazza Santa Lucia. In serata la Patrona farà il suo ingresso nella basilica del sepolcro dove rimarrà per tutto il periodo dell’Ottava. Anche quest’anno, su proposta del consigliere Tony Bonafede, sono previsti i bus gratuiti per consentire a quanta più gente possibile, soprattutto agli anziani, di partecipare alla festa. Ieri mattina, intanto, nel Parlatorio delle monache accanto la chiesa di Santa Lucia alla Badia è stato presentato il libro edito da «Melino Nerella», «Codice Papadopulo Martirio di Santa Lucia Vergine di Cristo», un codice greco del V secolo tradotto dal laboratorio di traduzione del liceo classico «Quintiliano». «Con questo progetto abbiamo deciso di partire dal fare per arrivare alla conoscenza - ha spiegato la docente Marilena Crucitti, coordinatrice del laboratorio -. È stata una esperienza importante per i ragazzi così come per tutto l’istituto». Il volume rientra nel progetto «Dal testo alla scena» che coinvolge sia l’istituto diretto da Giuseppe Mammano che la Deputazione della Cappella di Santa Lucia, presieduta da Pucci Piccione e l’«Inda». Il testo sarà infatti presentato domenica alle 21, alla basilica del sepolcro, dagli allievi dell’Accademia d’arte del dramma antico, diretti da Elena Polic Greco.

Caricamento commenti

Commenta la notizia