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Noto, alloggi sociali e negozi nel capannone ex Fiat

NOTO. Quell'immenso capannone delle polemiche (per via della copertura in amianto e oggi esclusivo, quanto abusivo, alloggio per piccioni) si appresta ad essere trasformato in ricercato centro residenziale. È lo stabilimento ex Fiat di via Napoli, alle porte della città che da vetrina espositiva per le auto torinesi - siamo sul finire degli anni Settanta, quando ancora la proprietà era in mano ai privati - è poi diventato, una volta acquistato dal Comune, prima sede dell'Ufficio postale (quando il terremoto del 13 dicembre del 1990 impose la chiusura della centrale di via Zanardelli), in seguito autoparco municipale fino a ospitare, in tempi più recenti, l'ufficio della Protezione civile (oggi dislocato in una palazzina realizzata di recente).
Ma ora, grazie a un progetto di housing sociale, che coinvolgerà pubblico e privato, si cambia registro. La Regione Siciliana, a seguito di un bando pubblico per l'accesso ai contributi del "Programma integrato per il recupero e la riqualificazione delle città", e dopo aver stilato nelle scorse settimane la graduatoria, ha ammesso a finanziamento prioritario il progetto presentato dal Comune di Noto (con la partecipazione del privato) che prevede la costruzione di diciannove alloggi sociali (con i cosiddetti canoni sostenibili), mentre nei bassi, che abbracciano l'intero fabbricato e si affacciano su tre diversi piani, saranno realizzati ambienti pronti ad accogliere negozi, oltre a un ampio locale polifunzionale. L'intera operazione avrà un costo complessivo di nove milioni e mezzo di euro, con un finanziamento di 2 milioni e 750 mila euro da parte della Regione, mentre sei milioni e mezzo di euro sarà la quota a carico del soggetto privato che interverrà nell'operazione e a quanto pare già individuato dal Comune (dovrebbe essere la locale impresa Appaltitalia).
L'Ente di piazza Municipio, dal canto suo, si farà carico delle opere di urbanizzazione primaria con la disponibilità di una somma che si aggira intorno ai 250 mila euro. L'intera operazione passa dall'acquisizione del fabbricato da parte dell'impresa che dovrà versare nelle casse del Comune la somma di quasi un milione di euro. Subito dopo si aprirà una nuova fase che avrà come protagonista il Comune. Una parte degli introiti, così come stabilito dal bando, dovrà essere infatti destinata alla realizzazione di un megaparcheggio che dovrebbe essere realizzato alle spalle della Villa Comunale, nello spazio retrostante l'edificio che ospita la caserma dei carabinieri. Un sospiro di sollievo per i residenti della zona che in un solo colpo si libereranno sia dell'amianto (che copre il capannone), sia dei piccioni.

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