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Commemorazione dei Fatti di Avola Una lapide in marmo al Municipio

AVOLA. "I Fatti di Avola" del 2 dicembre '68 fu una tragica storia di pagina locale e soprattutto nazionale che dalle organizzazioni sindacali alle istituzioni pubbliche continuano a ricordare e commemorare, " per non dimenticare". La morte e il sacrificio dei due braccianti Giuseppe Scibilia, avolese, e Angelo Sigona, nativo del ragusano, sono stati ricordati ieri mattina in città nel 45° anniversario della tragedia con le tradizionali cerimonie di commemorazione che si sono svolte davanti alla stele posta in ricordo dei tragici "Fatti" nei pressi dell'area di ingresso dell'ospedale " Di Maria", al lato della Statale 115 Avola-Siracusa, in contrada Chiusa di Carlo, e nell'androne di Palazzo di Città di corso Garibaldi, dove ieri il sindaco Luca Cannata ha scoperto la nuova lapide in marmo ( che sostituisce quella riposizionata sul luogo dell'eccidio), con la scritta: " A perenne memoria de I Fatti di Avola- 2 dicembre '68 - Sciopero dei lavoratori agricoli che vide il sacrificio di Angelo Sigona e Giuseppe Scibilia. L'amministrazione comunale nel 45° Anniversario". La prima cerimonia commemorativa si è svolta intorno alle 9,20 davanti il ceppo della Statale 115, dove sono state deposte due corone di fiori ai piedi della stele a nome dei sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil, e della Provincia Regionale di Siracusa con una delegazione di agenti di polizia, alla presenza dei massimi responsabili locali e provinciali della triade sindacale, dai segretari provinciali, per la Cgil Paolo Zappulla, Venera Uccello, Salvatore Alfò e Salvatore Sangregorio, della Cisl il segretario provinciale Paolo Sanzaro e Pippo Linzitto, e per la Uil Sebastiano Di Pietro e Sergio Adamo. Al momento commemorativo hanno partecipato, oltre al sindaco Cannata, il presidente dell'assemblea Canonico e assessori e consiglieri comunali, anche i rappresentati dell'Associazione Partigiani d'Italia e dei Marinai, ma anche una folta delegazione di alunni dell'Istituto comprensivo " Bianca" e delle superiori i rappresentati d'istituto del " Majorana" ( sezioni " Mattei" e Majorana), accompagnati da alcuni insegnanti delle classi. Presente anche per il Comune di Noto l'assessore Terranova. Il silenzio d'ordinanza e il minuto di raccoglimento ha concluso la cerimonia sulla Statale. A seguire la cerimonia nell'androne di Palazzo di Città iniziata con la scoperta della nuova lapide sulla parete, l'intervento del sindaco Cannata ( " Oggi sentiamo l'esigenza di affermare assieme ai sindacati quei diritti, che sono fondamentali, che noi tutti cittadini richiediamo e insieme cogliamo continuiamo a batterci, soprattutto per il momento storico che vive una crisi che noi tutti." ) A chiudere la toccante poesia dal titolo " A perenne memoria" letta da Sebastiano Artale, autista del Comune e poeta dialettale, nella quale ha racchiuso la tragedia e i morti del '68 all'appello ai governanti e sindacati per il lavoro e la salvezza dei siciliani.

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