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Protesta per la Radioterapia all'ospedale di Siracusa, Gianni: «Le risorse sono disponibili»

SIRACUSA. Le risorse per la Radioterapia ci sono: stavolta a dirlo è il deputato regionale Pippo Gianni che ieri ha incontrato l’assessore regionale alla Salute Lucia Borsellino e il presidente della commissione Sanità all’Ars Pippo Di Giacomo. Le somme che servirebbero per avviare il servizio sarebbero state recuperate dai fondi del progetto «Protom», di cui la gara è andata deserta. Non più quindi i ribassi d’asta di un’altra gara. «Le risorse - afferma Gianni - sono state stornate per coprire una parte della spesa ma ciò che conta è che finalmente i malati potranno usufruire del servizio e non dovranno più effettuare viaggi a Catania e a Ragusa. Finisce così questa tragica farsa che ha accompagnato la gestione della sanità in Sicilia negli ultimi vent’anni». Intanto oggi è il quinto giorno dello sciopero della fame iniziato lunedì da Ermanno Adorno all’ospedale «Umberto I». Tra attestati di solidarietà e incoraggiamenti ieri a far visita ad Adorno è stato anche il sindaco Giancarlo Garozzo. E oggi alle 11 è previsto un incontro per tracciare un bilancio su questi giorni di protesta e illustrare quali azioni future verranno avviate per assicurare che il servizio possa finalmente partire. A richiamare l’attenzione sulle carenze della sanità in provincia è il Tribunale per i diritti del malato. «Devono essere compiute azioni eclatanti - spiega Pasqualino Zappulla presidente del Tribunale - come lo sciopero della fame di Adorno, per ottenere un minimo di attenzione da parte di chi dovrebbe avere come dettato quotidiano la soluzione dei problemi che rendono penoso il percorso assistenziale di buona parte dei malati della provincia? Abbiamo spesso evidenziato ai dirigenti dell’Asp le carenze a cui porre rimedio. Ma le risposte sono sempre state dilatorie e parziali, sono stati opposti vincoli di bilancio e scarsezza di risorse, ma queste giustificazioni non ci convincono perché anche le altre aziende sanitarie provinciali pur avendo gli stessi vincoli hanno ben altri standard di assistenza».

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