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Versamenti della Tares a Noto Maggioranza a rischio «crac»

NOTO. La Tares, con le sue rinviabili scadenze, fa bisticciare, e anche pesantemente, la maggioranza di palazzo Ducezio. Mentre il sindaco Corrado Bonfanti per venire incontro alle esigenze di centinaia di famiglie e di commercianti aveva garantito lo slittamento (a seguito di apposita delibera che dovrà essere approvata dal consiglio comunale venerdì prossimo) del pagamento di due delle tre rate previste per fine anno, entro aprile 2014, dalla seconda commissione consiliare - quattro dei cinque componenti sostengono la maggioranza - arriva un secco no.
Per la commissione "la Tares va pagata tutta e subito". E tuona la voce del sindaco Bonfanti che ha contestato - e anche bacchettato - il presidente della commissione Simone Mauceri (Centro Democratico). "Con le astensioni dei consiglieri Veronica Pennavaria (Patto per Noto, unico esponente dell'opposizione) e Gianfranco Pintaldi (Territorio e Sviluppo) e con i voti favorevoli dei consiglieri Michele Amaddio (Territorio e Sviluppo) e Corrado Frasca (Pd) - ha commentato stizzito il sindaco - è stato determinante il secco no del presidente Mauceri, secondo il quale non è necessario rinviare il pagamento della seconda e terza rata Tares, rispettivamente al 28 febbraio e al 30 aprile 2014, ma è più opportuno che i cittadini paghino tutto e subito. Se dovesse passare questa linea, ma la massima assise che si riunirà venerdì prossimo - è certo il capo dell'amministrazione - sarà sicuramente più responsabile nell'adottare la decisione finale, non ci sarà tempo per correggere eventuali errori dovuti al nuovo sistema di elaborazione del tributo e gli uffici competenti non potranno operare di conseguenza. La proroga di due rate voluta dall'amministrazione, che al riguardo ha adottato apposita deliberazione, ha lo scopo di alleggerire il fardello fiscale introdotto dalla legge e permettere di apportare correzioni alle cartelle di pagamento che in queste ultime settimane sono state recapitate ai cittadini. Non ho mai imposto niente ai consiglieri che sostengono la mia amministrazione - dice Bonfanti - e mai lo farò. Ciascuno assuma liberamente le proprie determinazioni e renda conto ai cittadini del proprio operato. Ovvio che non posso fare altro che prenderne atto e confidare nel buon senso, che sono sicuro non mancherà, del consiglio comunale, attento interprete, finora, delle istanze della gente e decisore ultimo". Prime prove di rottura in maggioranza? Lo dirà il prossimo consiglio comunale. 

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