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Il porto turistico di Avola è sempre più a rischio La concessione può crescere del 600%

AVOLA. Sul tanto atteso progetto e realizzazione del porto turistico di contrada Mare vecchio non è ancora calato il sipario. Ma poco ci manca se la Regione Siciliana non si affretta a prendere una decisione sull'approvato e poi sospeso decreto finanziario nel quale è previsto anche l'aumento del 600 per cento del canone delle concessioni demaniali per imprese e stabilimenti balneari. Aumento che la Regione ha al momento bloccato dopo le proteste a fine estate scorsa dei titolari degli stabilimenti balneari ma che mette anche a rischio diversi progetti di opere marittime previsti in Sicilia e nel siracusano, come il porto turistico di Avola e quello di Portopalo di Capo Passero che dovrebbe realizzarli dopo aver vinto le gare per la concessione e l'autorizzazione la società FN Progettazioni di Siracusa.
Impresa che è pronta a tirarsi indietro dalla realizzazione dell'opera marittima del Comune di Avola per gli alti ed onerosi costi in più non programmati nel loro piano finanziario del progetto ma che inciderebbero di molto qualora la Regione decida per l'aumento del 600 per cento del canone demaniale. Una scelta e decisione, quella eventuale di abbandonare il progetto del porto turistico di Avola, che ieri mattina l'amministratore delegato della FN Progettazioni Anna Bruno, assieme ai soci della costituita società di scopo "Marina Avola", è venuta a rappresentare al sindaco Luca Cannata e ai suoi assessori. Il progetto del porto turistico di Avola, infatti, è fermo al momento alla fase conclusiva della autorizzazione della Valutazione Ambientale Strategica (Vas), che la stessa società dovrebbe chiedere all'assessorato regionale al Territorio e Ambiente.
"Dai 9 milioni di euro di costo per la concessione trentennale che abbiamo previsto nel nostro piano finanziario originario per il progetto di Avola, con l'aumento del canone demaniale ci costerebbe 66 milioni di euro. Una cifra superiore al costo complessivo dell'opera marittima che ammonta a 50 milioni di euro - ha detto l'amministratore delegato Anna Bruno a sindaco e assessori -. A queste condizioni di costi eccessivi per il solo canone di concessione demaniale la nostra impresa sarà costretta ad abbandonare.
Alla Regione al momento è stato sospeso il previsto aumento ma noi vogliamo certezza sulle intenzioni della stessa giunta regionale. Solo avendo delle certezze poi possiamo andare avanti per il porto turistico di Avola. E non è un problema che riguarda solo Avola ma tutta la Regione."
Il sindaco Cannata haassicurato che adesso chiederanno alla Regione di rivedere il provvedimento.

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