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Niente radioterapia all’Umberto I di Siracusa, Adorno: «Sciopero della fame»

SIRACUSA. «Scoprire di avere un tumore e soprattutto di non potersi curare in provincia poiché manca la Radioterapia». Inizierà uno sciopero della fame domani mattina dinanzi all’ospedale «Umberto I», Ermanno Adorno, ex consigliere comunale, sperando che attraverso il suo gesto simbolico qualcosa possa cambiare. Adorno racconta che, dopo aver scoperto di avere un tumore, per le cure avrebbe dovuto rivolgersi alle strutture catanesi, in quanto la Radioterapia in provincia non è attiva. «La terapia - spiega - comporta sedute di radiazioni per circa due minuti quotidiani per 40 giorni. Escludendo il sabato e la domenica; praticamente due mesi pieni di trasferimenti a Catania. Il che comporta, dai calcoli effettuati, non solo una spesa di circa 1.200 euro per la benzina, ma uno stress notevole, per affrontare il traffico di trasferimento a Catania e ritorno. Quindi tre ore di viaggio per due minuti di terapia, andando con mezzo proprio, senza alcun rimborso da parte dell’Asp che non fornisce nemmeno un proprio servizio. Ho potuto affrontare al meglio la situazione tramite il pulmino della Lilt, che quotidianamente, porta a Catania otto persone nei vari centri catanesi di terapia oncologica». Adorno denuncia il ”silenzio” della politica, dei sindacati, dei medici. «Perché mai a Siracusa non esiste questo servizio - osserva - né pubblico né privato convenzionato? E dire che la nostra provincia, da decenni purtroppo, è balzata agli onori della cronaca per l’altissimo numero di patologie tumorali. Mi chiedo: in 40 anni, quanti siracusani, sono stati costretti a recarsi fuori provincia, o anche fuori dalla Sicilia, umiliati come persone e come portatori di patologie tumorali, e ritenuti cittadini di serie B? Quali sono stati i costi per questi trasferimenti caricati sul Servizio Sanitario nazionale o regionale? Quanto si sarebbe potuto risparmiare se ci fosse stato un servizio di radioterapia».

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