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L’abolizione delle Province, Valenti: «Garanzie per dipendenti e precari»

SIRACUSA. «Nessun rischio con la riforma delle Province per i 590 dipendenti che manterranno le proprie posizioni con il passaggio ai liberi Consorzi dei Comuni». A ribadirlo è stata ieri l’assessore regionale agli Enti locali, Patrizia Valenti, intervenendo al convegno promosso dal settore Funzione pubblica della Cgil nel salone della Camera di commercio. Esclusi ridimensionamenti nel numero delle unità attualmente in carico nell’amministrazione provinciale, anche se i tempi di applicazione della riforma potrebbero allungarsi oltre il 31 dicembre. «La legge sull’abolizione delle Province è ancora in fase di studio – ha spiegato l’assessore Valenti - sulla riorganizzazione si sta riflettendo in modo che non si facciano scelte sbagliate e quindi per evitare che da una situazione difficile come quella attuale si passi a una peggiore. L’obiettivo deve essere quello di una riorganizzazione che risponda alle esigenze del territorio e che veda garantite le professionalità maturate dai dipendenti». L’assessore regionale ha anche affrontato il tema relativo ai precari che da oltre venti anni attendono una stabilizzazione all’interno dell’amministrazione provinciale. Secondo le stime della Cgil sono complessivamente 1.200 unità. «Ci siamo trovati con un taglio di 110 milioni di euro sui trasferimenti che il Governo garantiva fino allo scorso anno alle nove province – ha sottolineato Valenti – oltre al fondo di autonomia in dotazione alle Province. In ogni caso abbiamo stilato un programma per prorogare di tre anni la scadenza dei contratti ai precari, avviando un percorso per la loro stabilizzazione, che riguarderà anche i lavoratori delle aziende controllate dalle Province». All’incontro ha preso parte anche il segretario regionale della Funzione pubblica della Cgil, Michele Palazzotto che ha rivendicato “tempi certi per l’applicazione della riforma”. Per il segretario provinciale della Funzione pubblica, Franco Nardi “in attesa della legge la Provincia ed il territorio devono poter essere messi nelle condizioni di avere servizi ed i dipendenti devono essere certi di essere retribuiti”. Critico il giudizio della segretaria nazionale della Funzione pubblica della Cgil, Rossana Vettori. «C’è una Regione che rivendica tutto al Governo – ha spiegato Vettori – compreso anche quello che potrebbe fare da sola. Questo continua a generare confusione tra i lavoratori».

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