Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Torna l’assistenza agli alunni disabili ad Avola, ma per poche ore e fino a dicembre

Il servizio è stato attivato ieri e affidato all’associazione A.Pro.Da. Annunciate nuove proteste

AVOLA. I genitori degli studenti portatori di handicap grave che frequentano i plessi dell'Istituto superiore «Mattei-Majorana» di via Labriola, hanno vinto la prima battaglia. L'amministrazione provinciale di Siracusa ha deciso di attivare il servizio di assistenza di base nella scuola anche se per poche ore al giorno. Il servizio, partito ieri, sarà curato dal personale dell'associazione A.Pro.Da. di Avola.
Un risultato ottenuto dai genitori dopo diversi mesi di lotta, dopo la manifestazione in piazza Umberto I del 31 ottobre scorso e il sit-it successivo davanti l'ingresso dell'istituto «Mattei», assieme alle centinaia di studenti degli stessi plessi superiori, al quale parteciparono anche il sindaco Cannata e diversi docenti. Tuttavia, si tratta di una vittoria parziale dal momento che l'assistenza verrà assicurata fino al 31 dicembre prossimo. I genitori degli studenti disabili dopo le lotte sostenute fino a qualche settimana fa ora promettono di nuove azioni di protesta. E serpeggia molta delusione anche tra gli stessi studenti che per un mese hanno portato avanti la protesta per difendere il diritto allo studio dei disabili.
Ad esprimere la propria delusione e rammarico è Giovanni Cirasa, papà di due gemelli disabili che frequentano la Ragioneria e lo Scientifico di via Labriola, promotore della protesta e delle manifestazioni realizzate in città. «La Provincia ha attivato da ieri il servizio di assistenza di base a scuola — dice — E per quanto ne sappiamo e da quanto riportato nella delibera del commissario della Provincia i fondi impegnati basteranno fino a dicembre prossimo. Ma dopo che se sarà? Non dimentichiamo che dovrebbe essere un servizio dovuto, che non coincide mai con il primo giorno di lezione e con finisce con l'ultimo. Inoltre l'attivazione del servizio riguarda solo alcune ore del giorno, come se un bisogno fisiologico si può programmare. Addirittura adesso ci accontentano con un mese, dopo il disagio subito dalle famiglie sin dall'inizio dell'anno scolastico, per un diritto sancito che neppure se ne dovrebbe parlare». Lamentele arrivano anche dagli operatori del sodalizio convenzionato per il servizio di assistenza ad Avola, sia per il fatto che non sanno con certezza l'orario di attività, che a quanto pare sarebbe ridotto, e per il fatto che non percepiscono gli emolumenti del lavoro svolto nel precedente anno scolastico, per nove mesi in tutto, dal momento che la Provincia non ha liquidato la cooperativa per loa quale lavorano.

Caricamento commenti

Commenta la notizia