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Canicattini, gang «inonda» il paese di banconote taroccate da cento euro

Le videocamere a circuito chiuso hanno registrato le azioni dello spacciatore. Si sta cercando di dargli un nome

CANICATTINI. Allarme banconote false da 100 euro a Canicattini. A metterle in giro una gang che ha truffato vari commercianti e quando gli spacciatori di soldi taroccati si sono resi conto che una delle vittime aveva capito di essere stata derubata, sono fuggiti via. Uno dei componenti dell’organizzazione, tuttavia, è stato individuato grazie alle telecamere a circuito chiuso esistenti nel centro abitato.
I due malviventi tra sabato e domenica hanno lasciato Canicattini con un bottino di oltre 500 euro. I criminali hanno raggirato i commercianti acquistando delle merce del valore di poche decine di euro pagandola con delle banconote false incassate dagli inconsapevoli rivenditori. In alcuni casi, al di là della mancata attenzione nel controllare i soldi ricevuti da parte degli stessi esercenti, nemmeno i rilevatori che vengono utilizzati per riconoscere le banconote hanno funzionato: segno, questo, che i tagli da 100 euro erano riprodotti in maniera abbastanza fedele. È stato un commerciante della piazza, insospettitosi per il fatto che il cliente entrato nel suo negozio aveva acquistato un capo d'abbigliamento senza provarlo, a scoprire l'inganno recandosi dal gestore di un'attività vicina con il quale ha confrontato la banconota ricevuta (in entrambi i casi) dallo stesso uomo. Vano, tuttavia, si è rivelato il tentativo d'inseguire il truffatore, che, in pochi attimi, davanti agli occhi delle sue vittime, si è dileguato grazie all'aiuto di un altro uomo che lo attendeva a bordo di un'auto.
Dopo che gli esercenti hanno effettuato le relative denunce, agli inquirenti non è rimasto altro che visionare le immagini registrate dalle telecamere a circuito chiuso: i filmati hanno rivelato il volto di un uomo che, addirittura, si era accorto della presenza delle stesse videocamere e che ha fatto di tutto per non essere ripreso.
La paura tra i negozianti, intanto, è davvero tanta anche perché in un piccolo centro di provincia dove il volume d'affari non è poi così alto, tali vicende, per le attività già in crisi, sono in grado di produrre danni non irrilevanti.

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