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«A Stallaini nessuna discarica» Il sindaco di Noto scende in campo

NOTO. "Quella discarica in contrada Stallaini, a pochi metri dalla riserva naturale di Cavagrande del Cassibile, non deve essere realizzata".
Torna a tuonare, e con maggiore forza, la voce di Corrado Bonfanti, sindaco di Noto, per una vicenda dai contorni oscuri e che, nonostante il chiaro diniego del consiglio comunale, è ancora lontana dal potersi definire risolta.
Già lo scorso agosto la massima assise municipale ha affermato la volontà contraria alla realizzazione di progetti riguardanti discariche di rifiuti, in variante agli strumenti urbanistici vigenti, in aree di particolare valenza paesaggistica e naturalistica e di pregio ambientale.
"Ma la storia continua e oggi anche a colpi di carta bollata - dice Bonfanti -, tant'è che abbiamo diffidato la presidenza della Regione Siciliana, e con essa diversi assessorati (Territorio e ambiente, Energia, Beni culturali, Industria), dall'emettere nuovi atti autorizzati per la realizzazione della discarica di rifiuti non pericolosi in contrada Stallaini, e al tempo stesso adottare atti di revoca in autotutela di quelli già emessi".
A colpi di carta bollata: proprio così. "Il Comune ha già provveduto a impugnare avanti al Tar i provvedimenti che autorizzano la realizzazione della discarica. E per evidenziare tecnicamente le ragioni ostative al compimento dell'opera - afferma il sindaco Bonfanti - abbiamo affidato incarico al professore Francesco Fiorillo, docente di geologia applicata presso il Dipartimento di Scienze tecnologiche dell'Università degli Studi del Sannio di Benevento. Questa è la linea chiara che sta seguendo il nostro Ente: bloccare un nuovo attacco alla integrità del patrimonio ambientale più prezioso. Non si può offendere un sito di grande rilevanza turistica e culturale. Si deve tener conto - osserva Bonfanti - anche del fatto che l'area di progetto si trova a pochi metri sia dalla Riserva naturale orientata di Cava Grande, sia da un affluente del Cassibile che alimenta l'acquedotto della città di Avola".
A fianco del Comune si sono schierate diverse associazioni ambientaliste della provincia e anche l'ex deputato nazionale Fabio Granata, promotore nazionale del movimento politico Green Italia, che non è stato per nulla tenero e, schierandosi a difesa del turismo ambientale e culturale in Sicilia, ha definito l'operazione "una autentica vergogna".
Lo stesso ex parlamentare per mettere la parola fine su una vicenda che in questi mesi ha scatenato un vespaio di polemiche, ha più volte chiesto interventi in autotutela.

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