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Banco alimentare, oltre 10 mila assistiti Salvo: sgravi per aiutare chi ha bisogno

SIRACUSA. Numeri e difficoltà sempre più in aumento e un aiuto inaspettato che potrebbe arrivare dalle norme sulla «Tares». Hanno ormai superato quota 10 mila le persone assistite dagli enti che si appoggiano al banco alimentare, in provincia. Un numero in rapida ascesa che considerando tutto il territorio provinciale arriva a superare quota 17 mila assistiti. E a provare a dare loro un mano c’è proprio il banco alimentare, coordinato in provincia da Fabio Prestia. «Il nostro obiettivo è quello di evitare gli sprechi trasformando il rifiuto in risorsa - spiega Prestia - a noi si appoggiano una ventina di parrocchie ma anche associazioni». Ed è proprio a queste realtà che vengono distribuite oltre 300 tonnellate di alimenti ogni anno. I problemi per il banco alimentare, che il 30 novembre come da tradizione organizzerà la ”colletta”, potrebbero arrivare a partire dal primo gennaio 2014 quando si chiuderà il programma di aiuti europei che ha garantito in questi anni la distribuzione di derrate alimentari. «Per questa ragione diventa ancora più importante - ha continuato Prestia - la collaborazione con supermercati e attività commerciali che possono cederci i prodotti in scadenza invece di buttarli». Un aiuto che diventerebbe fondamentale perchè, ha sottolineato Prestia «ci sono nuove povertà, tante persone che si sono ritrovate improvvisamente in grossissime difficoltà e adesso fanno fatica ad affrontare questa nuova situazione». E un aiuto in questo senso potrebbe arrivare proprio dalle norme sulla «Tares». La commissione Regolamento, guidata da Stefania Salvo del Partito democratico, ha dato parere positivo al regolamento, con alcuni emendamenti, ma proprio l’esponente del Pd ha avanzato una proposta che potrebbe dare una grossa mano d’aiuto al banco alimentare. «Ritengo che bisogna prevedere delle agevolazioni fiscali - ha dichiarato Salvo - per quelle attività che destinano al banco alimentare i prodotti in scadenza ma ancora commestibili. Invece di buttarli e quindi di conferirli in discarica, potrebbero così essere distribuiti a chi ha più bisogno. È chiaro che serve trovare la formula giusta per fare quadrare i conti del bilancio comunale ma ritengo che, attraverso un accordo tra Comune, banco alimentare e Federdistributori, si possa lanciare un importante segnale di solidarietà». Salvo pensa anche ad altre agevolazioni per categorie particolari. «Con le formule giuste - ha aggiunto l’esponente del Pd - si potrebbe pensare a sgravi per gli imprenditori che denunciano richieste estorsive o per le famiglie che hanno figli in affido».

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