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Siracusa, i residenti di via Algeri accusano: «Rifiuti e odori nauseabondi»

Sterpaglie e topi: proteste per la condizioni igieniche

SIRACUSA. «L’erba alta due metri e topi e scarafaggi che hanno fatto della zona il loro quartiere generale. Non se ne può più e il Comune deve intervenire e subito». La denuncia arriva da alcuni residenti di via Algeri, costretti da mesi a convivere con una situazione igienico-sanitaria definita «da terzo mondo». «L’ultimo intervento di pulizia della zona con relativa disinfestazione e derattizzazione - dice Chiara Messina, una dei residenti di via Algeri - risale allo scorso anno, prima delle elezioni regionali. Ricordo che all’epoca vennero anche a controllate quali erano le condizioni igieniche dell’area e fu poi disposta la bonifica. Qualche altra visita l’abbiamo riscontrata sempre alla vigilia di appuntamenti elettorali, poi il nulla».
Le palazzine si affacciano su un’area diventata praticamente una sorta di discarica dove tra l’altro fanno tappa anche i gatti della zona e branchi di cani randagi. «E così - spiegano - dall’area si levano odori nauseabondi che vengono avvertiti chiaramente dalle famiglie che abitano nei primi piani dei palazzi. E quando c’è un poco di umidità l’aria diventa irrespirabile. Senza parlare dei topi grossi come conigli che vediamo passeggiare anche sul ciglio della strada o degli scarafaggi e di insetti di vario tipo. Qui ormai si sfiora l’emergenza igienico-sanitaria». «Dobbiamo tenere chiuse le finestre ed i balconi di casa per evitare che la puzza arrivi dentro gli appartamenti - dice ancora Messina - e siamo ormai anche privi di poter stendere la biancheria sui barconi. Una vergogna. E ci preoccupa il fatto che non vi siano appuntamenti elettorali imminenti, visto che gli interventi di bonifica vengono solitamente accompagnati dalla propaganda elettorale». «Non siamo cittadini di serie B - dicono ancora alcune famiglie - e pretendiamo che questa zona venga pulita come il resto della città. Speriamo adesso che il Comune provveda ed anche il consiglio di quartiere si faccia portavoce delle nostre richieste ma soprattutto dei nostri diritti».

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