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Trovate abbandonate due bare vuote C’è un «giallo» al cimitero di Noto

NOTO. Ancora senza soluzione il "giallo" delle due bare vuote rinvenute nella prima settimana di settembre nel cimitero di Noto. Da qualche giorno però le due casse sono state rimosse dal luogo del ritrovamento, ma il mistero, nonostante le indagini affidate dalla Procura della Repubblica di Siracusa alla Polizia municipale di Noto, resta. Le due bare furono ritrovate da uno dei custodi una mattina dello scorso settembre all'interno di un'ampia area, non ancora del tutto costruita, nell'ala nuova del camposanto che sorge in contrada Busulmone, lungo la strada che collega la città barocca alla borgata montana di Testa dell'Acqua. E fu proprio il sorvegliante, inquietato per quella macabra scoperta, il primo a dare l'allarme. Così per oltre un mese dal loro rinvenimento il cofano mortuario completo (mancava solo la targhetta di riconoscimento) e la cassa di zinco priva di rivestimento, entrambe del tutto vuote, sono rimaste avvolte nell'ampio cellophane grigio petrolio in un'area transennata del nuovo cimitero.


Solo qualche giorno fa, in concomitanza con le ricorrenza dei defunti, le due casse, che al momento del ritrovamento presentavano anche segni di bruciatura (elemento questo che avvalora ancor di più l'ipotesi che chi ha abbandonato le bare aveva in animo di sbarazzarsene), su disposizione della Polizia municipale sono state rimosse dall'area aperta e conservate in altro luogo. Con le indagini ancora in corso nessuno ha tuttavia voglia di pronunciarsi su questo sconcertante quanto inquietante episodio che ha destato interesse e curiosità. "Il sospetto è che si sia trattato di riesumazioni abusive operate in un momento in cui il cimitero era deserto", dice qualcuno. Ipotesi questa, forse al momento la più accreditata, che è al vaglio dei caschi bianchi (ma tra le piste seguite ce ne sono altre) anche perché è legata al problema dei residui dei rifiuti di esumazioni che devono essere smaltiti in luoghi autorizzati. Una vicenda dai contorni piuttosto oscuri, mentre il quadro che si presenta è piuttosto caotico: detriti e materiale di risulta (frutto di esumazioni e altri lavori) continuano a essere abbandonati in più angoli del cimitero, specie nella parte monumentale. "Se si vuole il controllo di tutte le aree di accesso al cimitero, specie dalla parte di nuova costruzione, è necessario che si chiudano gli ingressi", è la voce che da tempo e sempre con maggiore insistenza circola tra gli addetti ai lavori e i frequentatori.
A palazzo Ducezio, sede del Municipio, già nel passato, specie ad opera dei vecchi custodi del cimitero, era stata avanzata la richiesta di dotare l'ampia area che si estende dalla zona monumentale a quella di più recente costruzione, di un sofisticato sistema di videosorveglianza con l'automazione dei diversi cancelli (ancora oggi incontrollati) e la realizzazione di tornelli per i pedoni. Un modo per monitorare tutta l'area e, quindi, per fermare anche l'ondata di furti.

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