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Siracusa, il museo Orsi è un cantiere aperto

La struttura di viale Teocrito resterà chiusa fino a primavera. Avviati 5 interventi di adeguamento: in arrivo 7 milioni di euro

SIRACUSA. Il museo archeologico regionale «Paolo Orsi» chiude i battenti fino alla prossima primavera. Ma in questi mesi sarà investito da una pioggia di finanziamenti, circa 7 milioni di euro in tutto che contribuiranno a dargli una fisionomia più all’avanguardia e rispondente agli standard europei. Un museo che esce dalla concezione tradizionale che ne ha segnato la nascita e che punta adesso ad esprimere tutte le sue potenzialità in tema di ricerca, restauro, studi, indagine scientifica. Il giardino esterno al complesso entrerà in perfetta simbiosi con il museo attraverso la creazione di una passeggiata e di aree esterne di esposizione. Ed ancora percorsi tattilo-plantare e iscrizioni braille, audio guida, gestione automatizzata dei depositi e possibilità di visita, riorganizzazione degli spazi espositivi e tanto altro ancora. I primi quattro milioni daranno il via in questi giorni all’allestimento in contemporanea di cinque cantieri nell’ambito della realizzazione di altrettanti progetti. Si vuole consegnare al museo «Paolo Orsi» quella funzione di ”guida” nel campo culturale e scientifico. A fare il punto degli interventi in programma, che per la prima volta la Regione mette in campo in maniera così corposa per tutta una serie di siti archeologici e complessi monumentali, e per il «Paolo Orsi», sono stati l’assessore regionale ai Beni culturali Mariarita Sgarlata e il direttore Beatrice Basile.
Attenzione anche sul decreto che prevede un investimento di 21 milioni con interventi per Castello Maniace e Anfiteatro romano. Sono stati chiariti i motivi che dal primo ottobre hanno determinato la chiusura ”improvvisa” del museo e che da ieri ne determineranno il divieto alle visite fino alla prossima pasqua. La chiusura di inizio mese è stata determinata da un ”fuori servizio” all’impianto elettrico. I ritardi nell’intervento hanno consentito di ”agganciare” la chiusura prevista per l’avvio dei lavori. «Tenere aperto il museo con cinque cantieri operativi - ha detto Basile - era impensabile e impossibile. Contiamo di riaprire per Pasqua. Nel frattempo il museo resterà aperto per gli studiosi e si è già provveduto a contattare per la comunicazione relativa tutti i gruppi che avevano programmato visite guidate». Accanto ai cinque cantieri finanziati per 4 milioni ne sono previsti altri per tre milioni e mezzo circa. E la cui esecuzione comunque non dovrebbe portare ad uno slittamento della riapertura del complesso. Piuttosto si dovrebbe ripartire poi con una ”apertura controllata” e fruizioni per settori. Non si esclude nemmeno che alcuni ”pezzi” possano trovare accoglienza per una mostra provvisoria in Ortigia nel complesso di Montevergini. A patto che la Regione ”trovi” i fondi necessari. Nel frattempo però riflettori accesi su un’operazione che l’assessore Sgarlata ha definito «straordinaria». «La Regione è riuscita a salvare finanziamenti europei che altrimenti dovevano essere restituiti - ha detto Sgarlata - per circa 130 milioni su tutta l’isola. I progetti dovranno essere completati entro il 2015. Una corsa contro il tempo. Ne beneficeranno i tre poli museali di Palermo, Agrigento e Siracusa». «Vogliamo che il nostro museo - ha aggiunto Sgarlata - diventi uno dei poli di attrazione principali del territorio. Non è ammissibile che a fronte dei 400 mila visitatori che si registrano al parco archeologico per il museo non si superi la soglia dei 65 mila». I progetti in programma sono ambiziosi. Tra gli obiettivi c’è infatti quello di creare un polo di laboratori all’avanguardia per il restauro e la ricerca che punti all'eccellenza, e che come sottolineato da Basile, ”vuole essere a servizio del territorio e punto di riferimento per altri istituti ed istituzioni del territorio”

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