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Farmacia nel caos all’Umberto I di Siracusa, troppi disagi per le lunghe attese

Le lamentele degli utenti che si sono rivolti al «Tribunale del malato». Zappulla: «Occorre intervenire al più presto»

SIRACUSA. Si prende un numerino e si aspetta il proprio turno. Attesa che, però, può durare a lungo. È quanto si starebbe verificando quotidianamente, ormai da qualche tempo, nell’unità di Farmacia dell’ospedale «Umberto I».
I disagi segnalati dagli utenti sarebbero dovuti alla presenza di molti pazienti dimessi dall’ospedale e che si rivolgono alla struttura per ritirare il piano di continuità terapeutica prescritto dal proprio reparto. Ma ci sono anche altri utenti che si rivolgono alla farmacia dell’ospedale per ritirare i presidi per i diabetici, per misurare la glicemia, come le striscette, gli aghi e tutti quei medicinali utili per le cure e che possono essere ritirati soltanto in questa struttura. Disagi e lunghe attese che sono stati segnalati ai volontari del Tribunale per i diritti del malato dell’ospedale, di cui è responsabile Pasqualino Zappulla.
«In molti si lamentano per i tempi lunghi di attesa per ritirare i farmaci - osserva Zappulla - ma anche perché spesso non sempre trovano tutto quello di cui hanno bisogno». Difficoltà che sarebbero sorte da quando è operativa la «distribuzione diretta» dei presidi diagnostici per i diabetici. Ma non sarebbero solo questa la causa dei disagi segnalati a Zappulla. La farmacia dell’ospedale è aperta tutti i giorni, dal lunedì al venerdì, dalle 8,30 alle 13. Inoltre a lamentarsi sono gli stessi pazienti e gli utenti costretti ad aspettare il proprio turno all’ingresso della farmacia, sotto la tettoia e soprattutto in piedi, molti di loro sono anziani, poiché ci sono poche sedie, tra momenti di esasperazione e di lamentele frequenti.
«C’è troppa folla ogni giorno - conclude Zappulla - e speriamo che il problema si possa risolvere in breve tempo. Difatti siamo venuti a conoscenza che a breve la distribuzione dei presidi dovrebbe tornare come in passato, cioè nelle farmacie private. In assenza di una comunicazione ufficiale ci auguriamo che questo sia vero in modo tale che possa diventare più razionale e fruibile il servizio».

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