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Autostrada, la barriera di Cassibile: sopralluogo dei tecnici di Anas e Cas

SIRACUSA. Dopo due incidenti, un sit-in di protesta ed un ”sollecito” della Polizia stradale, ieri mattina i tecnici dell’Anas e del Cas si sono presentati al casello di Cassibile della «Siracusa-Gela» per compiere un sopralluogo. Dovranno verificare se l’opera è stata realizzata correttamente, in linea con quanto indicato nel progetto ma ci vorrà ancora del tempo prima che arrivi il responso, sotto forma di una relazione. Sono rimasti per qualche ora, sotto il sole, prendendo rilievi che sono stati appuntati prima su carta e poi sui personal computer in attesa di esaminarli, con calma, in studio.


La loro sentenza, se dovesse bocciare le nuove barriere, potrebbe aprire nuovi scenari sull’autostrada, che, comunque, per volontà del Cas sarà a pagamento, come la «Catania-Messina», che, di fatto, è un suo prolungamento. Entrambe, infatti, portano il nome di «A18» ma ora in ballo c’è la sicurezza degli automobilisti e dei camionisti che, ogni giorno, attraversano quei varchi su cui, poco meno di un mese fa, è andata a sbattere l’auto di scorta del presidente della Regione, Rosario Crocetta. Due agenti ed un collaboratore del governatore hanno rischiato di lasciarci la vita in quel muretto ma è stato l’incidente di mercoledì scorso, quando un automezzo è rimasto incastrato tra le pareti del casello, a far suonare un grosso campanello d’allarme sulla sicurezza di quell’opera. Mariano Ferro, leader del popolo dei Forconi, ha confermato di volersi recare in Procura per presentare un esposto contro quella che lui stesso definisce un’oscenità.


«Il mio obiettivo – spiega Mariano Ferro, leader del popolo dei Forconi – è di coinvolgere tutti i sindaci dei Comuni della provincia in cui ricade l’autostrada. Devono capire che si sta giocando con le vite della nostra gente e non è possibile restare in silenzio. Chi – aggiunge Mariano Ferro, leader del popolo dei Forconi - aveva dei dubbi sulla loro pericolosità, ora dovrà ricredersi. Quei due incidenti, il primo alla scorta del presidente della Regione l’altro al conducente del camion, hanno fatto capire molte cose».

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