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Siracusa, le bici restano ferme Ma il Comune paga mille euro al mese

Il servizio non decolla, le stazioni restano vuote ma l’amministrazione liquida le fatture per la promozione del progetto e il suo funzionamento

SIRACUSA. Le biciclette sono un lontano ricordo e le stazioni restano desolatamente vuote. Ma il Comune continua a pagare per la manutenzione e la promozione. È questo l’ennesimo paradosso del servizio di «Go bike», lanciato durante il G8 ambiente nel 2009 senza che sia mai riuscito a compiere veri e propri ”passi”. Nè, come era nelle intenzioni, a cambiare il modo di spostarsi in città. E di certo non ad attirare i turisti che spesso si fermano davanti le colonnine nel tentativo di capire a cosa possano servire. In compenso sono arrivate polemiche, critiche, indagini della Magistratura. Oggi, basta fare un giro tra le quindici stazioni in città, per ”ammirare” colonnine vuote e ormai usurate. Dal Talete, al Molo Sant’Antonio, passando per piazza Archimede e il Castello Maniace. O ancora al Monumento ai caduti e piazza San Giovanni. L’elemento in comune resta l’assenza delle bici. Come previsto da una convenzione firmata con l’associazione «Aretusa bike», il Comune continua intanto a pagare il servizio per il bilanciamento, la manutenzione ordinaria e straordinaria, la promozione del progetto «Go bike», i corsi di formazione e il punto vendita delle tessere. In una determina del settore Mobilità e Trasporti, dello scorso 24 settembre, viene dato mandato di liquidare 2.420 euro per i mesi di agosto e settembre.
UN SERVIZIO NELL'EDIZIONE DI SIRACUSA DEL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA

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