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Ponteggi e polemiche in Cattedrale a Noto, nuova chiusura per qualche mese

La navata centrale occupata dall’impalcatura necessaria per collocare una tela di quasi novanta metri quadrati

NOTO. Il cantiere della interminabile ricostruzione, ma anche delle polemiche. È quello della Basilica Cattedrale di Noto dopo le infuocate dichiarazioni di don Salvatore Bellomia, oggi parroco della parrocchia di san Corrado nella Cattedrale, secondo cui "statue e affreschi non sono tutti all'altezza del duomo di Noto" mentre i colori "come il verde e il turchese sono più adatti per una chiesetta di campagna e non per il duomo di san Nicolò".
Un macigno che ha scosso l'ambiente, a cominciare dai sette saggi - la commissione insediatasi nel 2006 per garantire il supporto tecnico e artistico al completamento degli interventi di finitura -, oggi impegnati a vedere realizzato l'apparato pittorico e scultoreo che dovrebbe essere completato entro il prossimo dicembre, anche se sulla data oggi ci sono numerosi interrogativi.
Alle polemiche però fanno da contraltare i nuovi ponteggi che si stanno montando proprio in questi giorni. L'interno del massimo edificio religioso, crollato il 13 marzo 1996 e riaperto il 18 giugno del 2007, dalla metà della scorsa settimana è tornato ad essere un cantiere di lavoro con le strutture metalliche che circondano quasi tutta l'area centrale, operazione che ha costretto il rettore della Cattedrale a dirottare le funzioni religiose nella cappella del Santissimo, a sinistra dell'altare maggiore.
Così mentre nella parte del coro si completano ancora le iconografie sacre del catino absidale, punto focale della preghiera dell'assemblea, nell'immenso spazio della navata centrale si mette in piedi l'impalcatura per collocare sulla volta, a una altezza di ventitre metri, la tela di quasi novanta metri quadrati che raffigura l'Assunzione di Maria con le quattro virtù cardinali, opera del pittore Lino Frongia. Durante la fase operativa della messa in opera della tela la Basilica, per consentire un più celere lavoro e anche per motivi di sicurezza - così almeno è stato annunciato - rimarrà chiusa per qualche mese. Contestualmente saranno sistemate all'interno delle nicchie ricavate nelle colonne le stazioni della Via Crucis realizzate dal pittore Roberto Ferri.
Ma anche all'esterno dell'edificio settecentesco, dalla parte dei cupolini, sono state montate le impalcature per la messa in opera delle ultime vetrate decorate dall'artista toscano Francesco Mori. Lavori in corso anche nel catino absidale: l'artista marchigiano Bruno d'Arcevia, che prima dell'estate ha realizzato nella parte inferiore i dottori della Chiesa e sul piano più alto il Cristo Pantocratore, stamani avvierà un intervento per ritoccare la croce posta sotto la figura di san Giovanni Battista. A novembre d'Arcevia affrescherà anche la parte iniziale del catino absidale (otto metri quadrati la superficie) con l'Attesa del Giudizio Universale. Considerato il volume degli interventi da eseguire, la conclusione dei lavori potrebbe slittare di qualche mese.

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