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Marina di Siracusa, «Ripartiti i lavori al Molo Sant’Antonio»

SIRACUSA. In attesa di buone notizie dalla Regione su un fronte e pronti a ripartire con nuovi cassoni sull’altro. È in lento ma costante movimento la vicenda legata alla riqualificazione delle banchine del porto grande.
Dopo tante polemiche, ritardi, cantieri fermi per l’inchiesta della Procura, il progetto sembra aver ripreso a camminare anche se a piccoli passi. A fare il punto della situazione è l’assessore comunale ai Lavori pubblici, Alessio Lo Giudice, che sta seguendo da vicino l’intera questione. «C’è grande attenzione da parte di tutta l’amministrazione su questo progetto - ha dichiarato Lo Giudice - anche perchè è un’opera legata anche alla realizzazione del porto turistico privato». La riqualificazione delle banchine del porto grande procede, in questo momento, lungo due binari: da un lato c’è la «Marina» con l’esigenza di riportare i cassoni attualmente in ”attesa” nella zona industriale, dall’altro c’è il Molo Sant’Antonio, dove al momento non ci sono particolari problemi. «Siamo in costante contatto con la Regione - ha dichiarato Lo Giudice - per reperire le risorse finanziarie necessarie a riportare i cassoni al Foro Italico per poi sistemarli in acqua». Nelle scorse settimane anche il sindaco, Giancarlo Garozzo, ha più volte avuto incontri a Palermo e i segnali sono stati positivi. Manca adesso il passaggio dello stanziamento, concreto, dei fondi. Diverso è invece il discorso per il Molo Sant’Antonio dove i lavori sono di fatto già ripartiti. E un segnale in questo senso è arrivato anche dallo spostamento dell’area, al piazzale IV novembre, dove vengono accolti i profughi che sbarcano lungo le nostre coste.
«Nell’area del Molo Sant’Antonio - ha spiegato l’assessore ai Lavori pubblici - dobbiamo realizzare un bacino di carenaggio per costruirei nuovi cassoni». In questo caso, però, i manufatti in cemento, saranno una sorta di ”colossi”. «Rispetto ai cassoni realizzati per la Marina - ha aggiunto Lo Giudice - questi saranno più grandi, lunghi 27 metri, larghi 11 e spessi 9 metri e saranno posizionati tra 25 e 50 metri dalla banchina». Lo Giudice sottolinea anche come «si tratti di una fase molto importante dei lavori anche perchè propedeutica alla prosecuzione della costruzione del porto turistico privato. È vero che al momento è tutto bloccato ma non è escluso che possano esserci acquirenti che proseguano l’opera». Lo Giudice chiarisce anche l’aspetto legato all’utilizzo della banchina del porto grande per l’attracco degli yacht. «Anche in questo caso siamo in costante contatto con la Capitaneria di porto - ha concluso l’assessore - e se dovesse servire una ulteriore proroga ritengo non ci siano problemi».

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