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Priolo, Melilli e Augusta aree a rischio: previsti interventi sanitari straordinari

La zona industriale dei tre centri è stata inserita nel piano regionale sulle aree a rischio ambientale

PRIOLO. La zona industriale di Priolo, Melilli ed Augusta è stata inserita all'interno del piano straordinario di interventi sanitari nelle aree a rischio ambientale della Sicilia varato dall'assessorato regionale alla Salute. Insieme all'area che ruota intorno al petrolchimico di Priolo ci sono anche quelle di Caltanissetta dove insiste la raffineria di Gela, e Messina per l'area compresa tra il comprensorio della Valle del Mela e Milazzo.
Il piano straordinario avrà lo scopo di individuare nell'area di Priolo, gli interventi di protezione della salute e di assistenza sanitaria. Ci si baserà sulla rete dei registri dei tumori, il registro regionale di mortalità e il registro dei mesoteliomi, correlati all'esposizione alle fibre di amianto degli operai e delle popolazioni di Priolo, Melilli, Augusta e Siracusa. Il piano prevede una copertura finanziaria di 3 milioni di euro per il periodo 2013-2014, rivolti alla realizzazione delle attività di sorveglianza e valutazione epidemiologica, di monitoraggio per gli interventi di prevenzione primaria e secondaria.
Il piano straordinario viene rafforzato dal disegno di legge che prevede dopo l'emendamento presentato dal deputato regionale Pippo Gianni, l'istituzione dell'ospedale "Muscatello" di Augusta come centro di riferimento regionale per la cura e la diagnosi delle patologie connesse all'amianto. "È una svolta epocale per la Sicilia e la zona industriale - ha detto il coordinatore regionale dell'Osservatorio nazionale sull'amianto, Calogero Vicario -, è necessaria ora la risoluzione dell'esposizione attraverso gli interventi di bonifica delle aree contaminate".
Intanto, il gruppo dei consiglieri comunali di "Rinascita Priolese", formato da Beniamino Scarinci, Yuri Buonafede, Giusi Valenti e Americo Sullo ha invitato il sindaco di Priolo, Antonello Rizza a potenziare i controlli ed affrontare la vicenda in Prefettura dopo i casi di miasmi provenienti dalla zona industriale riscontrati nelle ultime settimane in paese. "I normali controlli - hanno detto i consiglieri comunali - che si svolgono di routine negli impianti non sono sufficienti a garantire uno standard adeguato della qualità dell'aria che ci ritroviamo nel nostro cento abitato”.

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