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Nuovo ospedale di Siracusa, Vinciullo: «Va fatto alla Pizzuta»

SIRACUSA. «Il Comune non può correre il rischio di allungare ulteriormente i tempi per la realizzazione del nuovo ospedale della città. No quindi a modifiche al Prg per l’area destinata alla nuova struttura ospedaliera». A tornare sulla vicenda nuovo ospedale della città è il deputato regionale Enzo Vinciullo che sollecita piuttosto la ”firma” del contratto tra Stato e Regione per quanto riguarda il piano regionale per l’edilizia sanitaria. E ”invita” l’Asp a mettere in moto tutti i meccanismi necessari per l’individuazione di immobili e uffici da dismettere per ricavare la quota di compartecipazione al progetto del nuovo ospedale. «Il piano regionale per l’edilizia sanitaria è bloccato al Cipe per ritardi della Regione - dice Vinciullo - un piano che prevede un investimento di 140 milioni per il nuovo ospedale di Siracusa da realizzare in contrada Pizzuta dove da anni 114 mila metri quadrati di terreno sono bloccati per questa finalità. Una modifica esporrebbe il Comune anche al rischio di richieste risarcitorie». «Parlare di una nuova area - dice - è improponibile se non addirittura folle. Non credo che ci siano zone in grado di fornire un terreno così grande come quello già individuato. Fermo restando che altre aree ipotizzate, come quella sulla 124 hanno una serie di criticità, a cominciare dal fatto che sono aree alluvionali, da renderle assolutamente non idonee». Vinciullo sottolinea pure come una nuova individuazione di aree imporrebbe un iter lungo almeno due anni visto che occorrerebbe intervenire sul piano regolatore generale.E aggiunge come l’area attualmente individuata alla Pizzuta risulti facilmente raggiungibile all’utenza. «Piuttosto - dice - si solleciti l’Asp a produrre un elenco di beni da dismettere visto che deve reperire 30 milioni di compartecipazione che andranno ad aggiungersi ai 100 milioni di finanziamento statale e ai 10 milioni della regione. Ci sono immobili da vendere come l’ex monastero delle Cinque piaghe che cade a pezzi, o l’”Umberto I” che una volta realizzato il nuovo ospedale sarà liberato, o ancora alcuni uffici di via Mosco e via Archia o il vecchio ospedale di Lentini».

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