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Comune di Avola, un commissario rifarà la graduatoria del concorso interno di 10 anni fa

AVOLA. Dopo quasi otto anni dall'espletamento di un concorso interno per la selezione di progressione verticale per soli titoli, per la copertura di otto posti di istruttore direttivo-i vari profili della categoria contrattuale D1 (tre amministrativi, tre tecnici e due finanziari), al Comune di Avola la graduatoria di quel concorso verrà di nuovo riformulata. Con il rischio che soltanto uno o due degli impiegati che furono classificati negli otto posti selezionati potranno essere riconfermati.


Ad annullare e rifare la nuova graduatoria del concorso riservato ai dipendenti comunali, in questo caso per l'inerzia delle amministrazioni che si sono succedute dal 2010 ad oggi e dei dirigenti del Comune, sarà il "commissario ad acta" nominato dal Prefetto di Siracusa, che si insedierà domani a Palazzo di Città, nominato a seguito della richiesta dei familiari dell'unico ricorrente che ha portato avanti il ricorso in appello prima al Tar di Catania e per due volte al Cga di Palermo, l'ex responsabile dell'Ufficio Economato Salvatore Accolla, deceduto nel maggio scorso. In base alla sentenza dei giudici del Consiglio di Giustizia Amministrativa della Sicilia, di accoglimento del secondo ricorso depositata il 28 febbraio 2013 , notificata il 13 marzo scorso, al Comune veniva fatto obbligo di annullare la graduatoria e rideterminarla con i criteri e rilievi formulati in sentenza.


"In caso di ulteriore inerzia , - si legge nella sentenza del Cga del 22 novembre scorso - sia il Prefetto di Siracusa, nominato Commissario ad acta, o un dirigente dallo stesso delegato, a provvedere all'esecuzione del giudicato su segnalazione del ricorrente, entro i successivi sei mesi dalla notifica." Trascorsi i sei mesi dalla notifica, il 13 settembre scorso, i familiari dello scomparso impiegato comunale hanno deciso di chiedere l'intervento prefettizio per la mancata attuazione della sentenza da parte del Comune (qualcuno a Palazzo di Città paventa anche l'omissione degli atti e l'abuso d'ufficio), e dare così quella giustizia che il congiunto non è riuscito ad ottenere in vita. L'ex responsabile dell'Ufficio Economato, in merito alla vicenda che adesso ha portato alla nomina del Commissario ad acta, presentò ricorso al Tar di Catania per l'annullamento degli atti concorsuali, dopo la notifica della graduatoria nel gennaio 2005.


Contestò e ritenne illegittimi e irregolari i criteri di valutazione adottati dalla commissione interna in merito ai titoli di studio e anzianità di servizio (gli fu valutato il diploma e non la laurea), ma anche il fatto che nella stessa commissione sedeva un componente che partecipava al concorso. Non accolto dal Tar, per inammissibilità, Accolla non si diede per vinto e prosegui nel giudizio di secondo grado al Cga, dove ottenne sentenza favorevole al suo appello nel giugno del 2010. Da allora l'amministrazione e i dirigente del Comune non hanno dato seguito all'ordinanza dei giudici del Cga, in merito all'annullamento e riformulazione della graduatoria del concorso. Per l'esecuzione del giudicato, a seguito di un secondo ricorso di Accolla, il Cga si è pronunciato il 22 novembre scorso, condannato il Comune alle spese di giudizio in favore del ricorrente, 3 mila euro, e disponendo di dare esecuzione al giudicato della sentenza del giugno 2010.

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