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Siracusa e quel "parco sospeso"

SIRACUSA. In attesa da due mesi su un tavolo della Sovrintendenza ai Beni culturali. Mentre una corposa documentazione rimane ”ferma”, nello stesso arco di tempo, tra la città e la Regione sono divampate le polemiche sul perchè non sia ancora stato perimetrato e istituito il nuovo parco archeologico. La soluzione del rebus sta in una data, lo scorso 7 luglio, 74 giorni fa, quando al sovrintendente Orazio Micali è stata trasmessa la perimetrazione del parco archeologico della città. Una documentazione completa di tutto: cartografia, regolamento e relazione scientifica. Tutti incartamenti previsti dalla legge che dal 7 luglio attendono un solo passaggio: la trasmissione al Comune. Come previsto dalla legge, infatti, la perimetrazione va ”girata” al Comune che ha 45 giorni di tempo per presentare le proprie osservazioni. Una volta consumato questo passaggio, l’assessorato regionale ai Beni culturali, guidato da Mariarita Sgarlata, non deve fare altro che firmare e istituire ufficialmente il parco. Piccoli passaggi che fino a oggi non sono stati compiuti lasciando nel limbo una istituzione fondamentale per la salvaguardia del territorio così come per tanti progetti e piani di lottizzazione che attendono di conoscere il proprio destino. A chiedersi il perchè, criticando l’atteggiamento del sovrintendente, più volte in passato nell’occhio del ciclone per alcuni pareri avocati a sè stesso e firmatario solo due giorni fa di una revoca dell’incarico per la perimetrazione del parco ai dirigenti della Sovrintendenza, è il coordinatore cittadino dei «Verdi», Giuseppe Patti. «Quanto sta accadendo con la mancata trasmissione della perimetrazione del piano - ha dichiarato Patti - rende ancora più incomprensibile la scelta che l’allora governatore Raffaele Lombardo e il dirigente Gesualdo Campo hanno fatto inviando Micali a dirigere una sovrintendenza così delicata e importante come quella di Siracusa». Patti non si spiega anche come «sia possibile che alcuni deputati siracusani possano difendere il sovrintendente invece di denunciare quanto sta accadendo».


Come fatto dall’assessore regionale Sgarlata, che nei giorni scorsi ha più volte ribadito che si stava lavorando alla perimetrazione del parco garantendo l’assoluta volontà dell’assessorato regionale di istituire il parco, anche Patti getta ombre sui motivi che stanno ostacolando il completamento di tutte le procedure. «Bisogna capire - sostiene l’esponente dei ”Verdi” - che ci troviamo davanti a un problema politico e alla scelta di non aver voluto portare avanti il parco perchè danneggiava interessi della politica». Ma i danni potrebbero esserci anche per il Comune, rispetto alla gestione delle norme di attuazione del piano regolatore. «Non si capisce per quale ragione - ha dichiarato Patti - il Comune abbia firmato convenzioni con i privati, pur non potendolo fare, in alcune zone della città. Il risultato da un lato sono i pareri negativi da parte della sovrintendenza, per i vincoli esistenti, e dall’altro il rischio di richieste di risarcimento danni. L’amministrazione, per questa ragione, dovrebbe procedere con un monitoraggio di tutte queste convenzioni e chiarire se sono nulle o valide». Sulla vicenda dell’istituzione del parco archeologico, intanto, questa mattina torneranno a parlare le associazioni ambientaliste. Alle 11,30, nella sala dell’«Arci», in piazza Santa Lucia, il coordinamento di «Sos Siracusa» e il «Comitato parchi» ribadiranno all’assessorato regionale ai Beni culturali la richiesta di istituzione in tempi brevi del parco archeologico chiedendo di porre fine ai ritardi.

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