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Contro la mafia negli appalti del porto Ad Augusta è stato firmato il protocollo di legalità

AUGUSTA. Un protocollo di legalità per impedire le infiltrazioni mafiose all’interno degli appalti del porto di Augusta. L’intesa è stata siglata ieri mattina in Prefettura, dal prefetto Armando Gradone e dal presidente dell’Autorità portuale di Augusta, Aldo Garozzo. L’accordo che avrà effetto retroattivo su tutte le concessioni, autorizzazioni e contratti già stipulati, garantirà una trasparenza per la tracciabilità dei flussi finanziari, ed obbligherà le imprese impegnate nelle attività di investimento all’interno dell’infrastruttura augustana a prevedere un codice di autoregolamentazione e prescrizioni antimafia più stringenti per le aziende in un centro dove il Comune è stato sciolto per infiltrazioni mafiose pochi mesi fa.


«Questo protocollo sarà per le forze dell’ordine un terreno d’impegno micidiale - ha detto il prefetto Armando Gradone - che integra il protocollo ”Dalla Chiesa”ed interviene su tutti gli investimenti che da questo momento in poi saranno previsti su Augusta. L'obbligo della tracciabilità di tutti i flussi finanziari renderà più trasparente l’attività delle aziende e obbligherà l’autorità portuale a comunicare tutte i movimenti per effettuare le necessarie verifiche. È un segnale importante per il territorio; si tratta di uno dei primi protocolli di questo tipo per le autorità portuali italiane, che assume particolare rilevanza proprio perché il porto di Augusta sarà interessato da cospicui investimenti nei prossimi anni».


Un documento atteso, secondo il presidente dell’Autorità portuale di Augusta, Aldo Garozzo, che consentirà di aumentarne la competitività a livello internazionale. «Questo strumento consentirà un salto di qualità per la sicurezza per il porto che sta dimostrando di essere appetibile da parte delle imprese estere - ha detto Garozzo -. Stiamo lavorando per consentire al porto ed ai suoi operatori di lavorare puntando sulla riqualificazione delle sue infrastrutture aprendoci ai mercati internazionali».


Al termine dell'incontro è intervenuto il vicepresidente nazionale di Confindustria, Ivan Lo Bello: «Il protocollo di legalità - ha detto - rappresenta un’opportunità per garantire trasparenza delle imprese ed evitare l’inquinamento della criminalità sugli investimenti che quest’area portuale ha saputo attrarre». Alla riunione hanno preso parte il questore Mario Caggegi, i comandanti provinciali dei carabinieri e della Guardia di finanza, Mauro Perdichizzi e Antonino Spampinato, insieme al segretario generale dell’Autorità portuale di Augusta, Ferdinando Lavaggi, e al dirigente della Prefettura, Giuseppina Spampinato.

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