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Noto, «bomba» all’amianto in Centro Il sindaco: «L’edificio sarà bonificato»

Bonfanti: «La palazzina sarà ristrutturata e ospiterà 19 alloggi sociali e una decina di locali per negozi»

NOTO. Prigionieri dell'amianto in pieno centro, a poche centinaia di metri dal salotto barocco. Le lastre di eternit che coprono l'edificio dell'ex Fiat, oggi di proprietà del Comune, liberano in aria polveri pericolose e con esse tante polemiche. Specie tra quanti vivono - sono dieci famiglie - in quelle palazzine che dall'alto abbracciano il vecchio, fatiscente e orami inutilizzato fabbricato. Danni e pericoli per l'ambiente e per i residenti di quella striscia di territorio. Amianto e non solo: gli abitanti più volte hanno chiamato in causa le diverse amministrazioni comunali, anche perché molte lastre di eternit sono spaccate. «In quell'edificio che ha ospitato prima l'Ufficio postale e poi il parco macchine del Comune, oggi trovano riparo migliaia di colombi», spiega uno degli abitanti. Un doppio pericolo per quanti risiedono nelle vicinanze di quel "ricovero": le piume contengono polveri sottili fonte di allergie, mentre gli escrementi provocano malattie infettive (tropicali e subtropicali) alla pelle, sino ad arrivare alla tubercolosi. Ma il guano è anche causa dell'ostruzione di gronde e pluviali. «Intrappolati da quel materiale nocivo e inquinante non ci rimane che avviare azioni più incisive: gli interventi adottati dal Comune si sono rivelati insufficienti. È vero, l'area è stata ripulita, sono stati riparati i cedimenti del tetto con lastre ondulate, ma oggi siamo punto e a capo». Per i residenti è impensabile andare avanti nel tempo con provvedimenti tampone. «Mi rendo conto della difficile situazione - precisa il sindaco Corrado Bonfanti -, assicuro tuttavia i residenti della zona che è nostra ferma intenzione porre in essere interventi definitivi. Se va in porto il progetto di housing sociale, che prevede in quell'edificio la costruzione di diciannove alloggi sociali e di una decina di locali per negozi, il problema potrà dirsi superato. In caso contrario sarà il Comune a dettare le regole per la valorizzazione di quell'area e, in questo caso, dovremo trovare i necessari fondi». Un pensiero anche all'amianto e al costo di bonifica: «Un intervento sui soli tetti comporta una spesa che si aggira sui 350 mila euro. In attesa che arrivi l'esito del bando pubblico - aggiunge Bonfanti -, posso solo garantire l'immediata pulizia dell'area. Anzi, già domani darò disposizione per un nuovo sopralluogo».

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