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Randagismo, divieti e ordinanze a Noto Il sindaco: «Non ho mai avuto nulla contro i cani»

SIRACUSA. Vietato abbaiare durante la fascia oraria serale, arresti domiciliari per i cani del centro storico, divieto di calpestare le aiuole dei giardini pubblici e chissà quanto altro ancora. La paletta rossa del sindaco Corrado Bonfanti sembra alzata contro i cani: in pochi mesi il primo cittadino ha emesso alcune ordinanze che hanno scatenato un putiferio. Anche su Facebook si è acceso un forte e stravagante dibattito dopo la recente ordinanza del primo cittadino che fa obbligo “ai possessori di cani residenti in via Ducezio, nel tratto delimitato dalle vie Arnaldo Da Brescia e Salvatore La Rosa, di custodire gli animali all’interno dell’abitazione dalle 20,30 alle 23,30, di tutti i giorni e fino al 15 settembre”, per non disturbare con i loro latrati le rappresentazioni che si tengono all’interno dell’ex collegio dei Gesuiti, oggi teatro estivo all’aperto della città.
E Bonfanti, attaccato da ogni parte, non ci sta proprio a recitare il ruolo di accanito nemico dei cani. Ed eccola la sua replica, che se da una parte vuole fare chiarezza sul complicato capitolo, dall’altra lascia intravedere un atteggiamento amorevole nei confronti degli amici a quattro zampe: «A seguito di quel provvedimento che impone ai proprietari di non lasciare i cani su terrazze e balconi delle proprie case – dice - continuano a registrarsi numerose prese di posizione che non rendono giustizia alle disposizioni impartite ma, al contrario, strumentalizzano e banalizzano la ratio dell’ordinanza che è a salvaguardia dei diritti di tutti». Insomma, un provvedimento diretto a porre le basi “per il rispetto reciproco insito nella buona educazione delle persone che fanno parte di una comunità, come a dire – e questo non vale solo per i cani - astenersi dalle attività di disturbo. Ma dopo due anni di verbali richieste, attraverso civili momenti di coinvolgimento e di collaborazione, non è stato possibile ottenere nessun risultato. Nessun riferimento quindi ai cani, così come nessuna persecuzione e coercizione – precisa -, solo una decisa presa di posizione nei confronti dei loro padroni rei di possedere gli amici a quattro zampe e di disconoscerne ogni responsabilità. Se i cani sapessero che il sindaco ha imposto che in certi giorni e in certe ore i padroni sono obbligati ad accompagnarli a passeggio penso che manifesterebbero il loro apprezzamento». Pace fatta tra sindaco e cani, anzi con i padroni di questi ultimi? Ne riparleremo tra qualche settimana, a conclusione della rassegna estiva.

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