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Priolo, volontari in campo: bonificata la riserva naturale della Lipu

SIRACUSA. La Riserva naturale delle Saline di Priolo come campo per la rieducazione ed il reinserimento di giovani con un passato difficile alle spalle. Sono stati in tutto dieci i ragazzi provenienti dal Portogallo, Spagna, Francia, Russia e Marocco, e due da Palermo e Milano che sono stati impegnati per dieci giorni all'interno delle Saline, area di quasi cinquanta ettari gestita dalla Lipu, la Lega italiana per la protezione degli uccelli. Il progetto che abbina volontariato e legalità è sostenuto dal Centro per la giustizia minorile della Sicilia e da Confindustria Sicilia, vede fra i partner l'Associazione InformaGiovani e la Lipu, ed oggi si completerà all'interno delle riserva naturale di Priolo, che ha impegnato insieme alle altre due riserve siciliane di Isola delle Femmine, e Gela, trenta tra volontari italiani e stranieri e, fra questi, un gruppo di giovani provenienti dall'area penale. Nella riserva Saline di Priolo i dieci ragazzi sono stati impegnati negli interventi di pulizia dei sentieri, diserbo, accoglienza, e manutenzione dei capanni riservati alle attività di birdwatching. «Si tratta dell'ottava edizione - ha spiegato il responsabile della Lipu di Priolo, Fabio Cilea - i ragazzi hanno svolto un progetto di integrazione con quindici nostri volontari a stretto contatto con la natura che ha abbinato vacanza e attività di volontariato e lavori di riqualificazione della Riserva che è stata in parte dissequestrata. La giornata tipo vedeva i ragazzi impegnati per tre ore di mattina per svolgere interventi di diserbo e pulizia. Il resto del progetto lo abbiamo dedicato anche alla visita di altre aree naturalistiche come la Valle dell'Anapo e Vendicari e passeggiate a Noto e Siracusa». I contenuti del progetto sono stati illustrati da Pietro Galluccio, dell'associazione InformaGiovani. «Ogni anno coinvolgiamo oltre 50 ragazzi dell'area penale di tutta Italia nei nostri progetti anche all'estero - ha spiegato Galluccio - con risultati importanti sotto il profilo della riduzione della recidiva. Il tasso di recidiva sono infatti normalmente del 70 per cento fra i ragazzi dell'area penale, ma questa percentuale si riduce drasticamente al di sotto del 30 per cento fra coloro che hanno seguito un percorso di inclusione attraverso il volontariato internazionale». Il Centro giustizia minorile della Sicilia, diretto da Angelo Meli, cura l'inserimento dei ragazzi dell'area penale che seguono un percorso formativo lungo anche più di un anno, e nelle prossime settimane, dopo aver fatto volontariato, parteciperanno ad attività di work-experience organizzate con Confindustria Sicilia. 

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