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Goletta verde, la salute delle acque: "Scarichi in mare una vera emergenza"

Chiuso il monitoraggio in città e provincia. Bocciate le foci del canale Grimaldi e del torrente Mostringiano

SIRACUSA. Due punti fortemente inquinati tra la città e Priolo e una situazione generale con «tante ombre». È un bilancio positivo solo a metà quello tracciato al termine della tappa in città di «Goletta verde», l’imbarcazione di Legambiente che da 28 anni solca i mari italiani per monitorare lo stato delle acque. Per quanto riguarda il territorio provinciale, le analisi da parte degli esperti dell’associazione ambientalista hanno rivelato che sono entro i limiti di legge le concentrazioni batteriche presenti a Noto, sia alla foce del fiume Tellaro che nella spiaggia di Vendicari.

"Bocciate” su tutti i fronti invece la foce del canale Grimaldi in città e la foce del torrente Mostringiano, a Priolo. «I dati sono poco confortanti - ha dichiarato Gianfranco Zanna, direttore regionale di Legambiente - e certo non è accettabile che dati così negativi siano stati registrati proprio nei punti dove sono presenti i depuratori. Voglio anche ricordare che avevamo già assegnato la bandiera nera alle società che li gestiscono». Al centro del discorso di Zanna anche la riserva terrestre Capo Murro di porco. «In questo momento - ha dichiarato il direttore regionale di Legambiente - l’aspetto più importante è far inserire l’area naturale nel piano delle riserve».
A illustrare l’attività portata avanti in questa settimana tra la città e Portopalo è stata invece Rossella Muroni, dirigente generale di Legambiente. «Abbiamo effettuato complessivamente 24 prelievi, in tutta la Sicilia - ha detto Muroni - e purtroppo abbiamo avuto la conferma che la depurazione dei reflui è ormai una emergenza per tutto il territorio italiano. Qui in Sicilia, purtroppo, si registrano percentuali elevatissime di scarichi che finiscono direttamente nei fiumi e in mare, senza essere opportunamente depurati».

«In città - ha poi aggiunto Paolo Tuttoilmondo, componente della segreteria regionale di Legambiente - la priorità rimane la tutela dall’inquinamento prodotto dallo scarico delle acque reflue. Le opere per dirottarle fuori dal porto e riutilizzarle per l’irrigazione esistono già, quella che finora è mancata è la volontà politica. È anche necessario mettere finalmente mano all’elaborazione del piano regolatore del porto in armonia con quanto previsto nel Prg».

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