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Servizio idrico ad Augusta, il Forum: «Torni al Comune»

SIRACUSA. «L'acqua deve tornare ad essere gestita dal Comune che ha al suo interno tutte le professionalità e le strutture per gestire l'ufficio comunale che ha gestito per oltre sessant'anni il servizio idrico». È la linea del forum acqua del Comune di Augusta e del movimento «Augusta agli augustani», che si sono riuniti nella sede del movimento alla presenza del suo coordinatore Francesco Ruggero, di Francesco Caccioppoli e Giuseppe Ranno, dei rappresentanti del forum provinciale, Josè Sudano e Concetto Rossitto e di una delegazione degli amministratori di condominio e del direttivo del movimento per discutere sulla gestione del servizio idrico ad Augusta, alla luce del ritiro della concessione alla Sai 8. E del risultato dell'incontro del commissario dell'Ato idrico con i sindaci della provincia, la maggior parte dei quali ha dichiarato la propria disponibilità a gestire in proprio il servizio tranne il comune di Augusta e di Lentini. Ruggero ha sottolineato l'importanza che sia il Comune a realizzare l'impianto di depurazione ”perchè i soldi sono pubblici e chi lo realizza ne diventa proprietario. Se lo realizzasse un privato si ritroverebbe, aggiungendo una piccola quota di capitale, proprietario dell'impianto al 100 per cento e nel caso l'amministrazione decidesse poi di ripubblicizzarlo sarebbe costretta a rimborsare il privato l'intera somma spesa, in gran parte finanziata con soldi pubblici, piu' eventuali penali. L'impianto rimarrebbe a vita privato. Questo non deve assolutamente accadere. Se la sentono i commissari di prendere una tale decisione? Se si, il forum agirà di conseguenza” ha concluso Ruggero. Rossitto ha ricordato che la IV commissione del Parlamento siciliano sta decidendo sul nuovo assetto istituzionale da dare al servizio idrico regionale a seguito del referendum sull'acqua, si è parlato anche dei due disegni di legge presentati sulla gestione pubblica del'acqua. Sudano ha commentato positivamente la delibera del ritiro della concessione, ma ha fatto notare che l'esclusione del ”privato dalla gestione idrica non significa che si passerà automaticamente alla gestione pubblica”. Ce. Sa.

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