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La Neapolis di Siracusa bonificata dai forestali: «Latomie visitabili dopo decenni»

Mastelloni: «Pensiamo ad accordi con associazioni per le visite a zone come l’Intagliatella»

SIRACUSA. «È un lavoro che consentirà anche una lettura nuova degli stessi monumenti». Dopo oltre due mesi di lavoro, sono ormai ultimati gli interventi di manutenzione e pulizia delle aree a verde presenti nel parco archeologico della Neapolis. Un progetto che ha impegnato 24 forestali, con un investimento di 250 mila euro, e che ha visto in prima linea anche gli assessorati regionali ai Beni culturali e alle Risorse agricole, guidati rispettivamente da Mariarita Sgarlata e da Dario Cartabellotta. E oggi che i lavori sono ormai stati completati a esprimere grande soddisfazione è la dirigente del parco archeologico, Maria Amalia Mastelloni, che insieme al dirigente provinciale dell’Azienda regionale foreste demaniali, Carmelo Frittitta, ha seguito da vicino tutti i passaggi del progetto. «Non posso che essere contenta - ha dichiarato Mastelloni - perchè questo intervento non si limita solo alla pulizia delle aree. Va guardato, infatti, in un’ottica più ampia e che riguarda la lettura stessa del monumento». Tra i risultati più importanti ci sono quelli legati ad aree come la latomia «Intagliatella» o «Santa Venera» che sono nuovamente fruibili. Per visitarle bisognerà però attendere ancora un po’. «Facciamo sempre i conti con la carenza di personale - ha aggiunto Mastelloni - ma stiamo pensando anche ad accordi di collaborazione con associazioni. Tra i progetti ci sono anche visite su richiesta».
Hanno cambiato volto anche zone come l’Ara di Ierone e tutta l’area attorno all’Anfiteatro. Intere aree che per anni, praticamente più di un decennio, sono state quasi inutilizzabili. «C’è soddisfazione - ha aggiunto Mastelloni - anche perchè questo progetto ha unito tanti aspetti, dall’occupazione per i forestali alla sistemazione del parco». Senza dimenticare il lato legato alle scoperte scientifiche. «Durante i lavori - ha continuato la dirigente del servizio Parco archeologico - abbiamo censito oltre 250 specie di diverse di vegetazione. Tutte specie che fino a questo momento non erano state individuate e registrate».

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