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Viadotto a Targia, scoppia la protesta: arrivare a Siracusa è un calvario

Lettera al presidente della Regione: «È necessario intervenire per la messa in sicurezza dell’opera»

SIRACUSA. Ritardi, disagi per i lavoratori e condizioni di estremo disagio. Le condizioni in cui versa il viadotto di contrada Targia finisco sul tavolo del presidente della Regione, Rosario Crocetta. A rivolgersi al governatore sono un gruppo di cittadini che hanno deciso di costituire un comitato «Semplici cittadini» per chiedere risposte in tempi brevi sugli interventi di riqualificazione della struttura all’uscita della città. Il Comune ha già chiesto al dipartimento nazionale della Protezione civile le risorse necessarie per la ristrutturazione del viadotto. Nel frattempo la carreggiata dell’infrastruttura è stata ristretta ed è stato istituito il senso unico in uscita dalla città mentre per il traffico in entrata è stata riaperto un tratto dell’ex statale 114. Viadotto vietato, poi, ai bus che attraversano percorsi alternativi. E proprio questa è una delle note dolenti. «C’è una condizione di assoluto disagio per migliaia di cittadini - protestano i componenti del comitato - soprattutto per chi arriva dalla provincia. Per raggiungere Siracusa, ogni giorno, viviamo un vero e proprio calvario». Proprio i pendolari, al momento sono i più penalizzati. «Siamo quasi tutti persone che lavorano - si legge nella nota del comitato ”Semplici cittadini” - ma anche persone anziane e malate che per curarsi sono costretti a raggiungere la città». Per farlo, però, devono affrontare ritardi e disagi. «Gli autobus - continuano - sono costretti a traggiti più lunghi e per questo arrivano sempre in ritardo, a volte anche più di mezz’ora. Il risultato è che anche noi lavoratori iniziano i turni fuori orario con il disappunto dei nostri datori di lavoro. L’anno scolastico, poi, è ormai finito, ma anche tanti studenti hanno dovuto affrontare ritardi enormi». E poi c’è la situazione legata agli anziani e a chi è costretto a raggiungere la città per sottoporsi a cure. «Capita spesso - è la protesta del comitato - di lasciare le cose a metà, per le lunghe file agli sportelli, visto che poi si deve correre a prendere l’autobus». I rappresentanti del comitato si dicono preoccupati anche per la sicurezza e si augurano «che i lavori di messa in sicurezza inizino prima possibile». Poi, l’appello a Crocetta. «Abbiamo bisogno del suo intervento - concludono i rappresentanti del comitato - perchè servono risposte concrete in tempi rapidi».

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