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Vittima denuncia i suoi estorsori: 9 fermi a Siracusa

SIRACUSA. Nove persone, compresi esponenti di spessore del clan Attanasio-Bottaro, sono state fermate dalla squadra mobile di Siracusa per estorsione aggravata dall'avere favorito l'associazione mafiosa. Il provvedimento fa seguito alle denunce di un commerciante che, a causa delle pressanti richieste degli esattori, è stato costretto a chiudere la sua attività e a lasciare la città. Durante l'operazione la polizia ha anche recuperato parte del "pizzo" che era costituita dai prodotti in vendita. Il fermo è stato emesso dalla Direzione distrettuale antimafia di Catania, firmato dal procuratore capo Giovanni Salvi e dai sostituti Andrea Ursino e Luigi Lombardo. Maggiori particolari sull'operazione saranno resi noti alle 10 durante una conferenza stampa nella sede della Questura di Siracusa.

Secondo quanto emerso dalle indagini cinque dei fermati sono considerati organici al clan Bottaro-Attanasio, tre contigui allo stesso gruppo e il nono è ritenuto vicino alla clan Cappello di Catania. 
La vittima è il titolare di un'autosalone che commercializzava auto e moto a Siracusa che, stanco dei soprusi, ha denunciato le continue richieste di 'pizzo' che hanno messo in crisi l'azienda. L'uomo ha chiuso l'attività commerciale e ha lasciato Siracusa. 

Secondo la ricostruzione della polizia il gruppo, per "soddisfare" le proprie esigenze di mobilità si recava nella concessionaria e portava via auto o moto, che rimanevano sempre intestate e in carico all'autosalone, senza pagare alcunché. Il titolare subiva intimorito sino a quando, dinanzi all'ennesimo prelievo di un veicolo come tangente del clan, ha deciso di denunciare le estorsioni subite. Le indagini della squadra mobile di Siracusa, coordinate dalla Dda della Procura di Catania, hanno preso il via circa sei mesi fa. Nella notte il blitz della polizia, che ha recuperato anche alcune auto e moto che erano state prelevate dall'autosalone a titolo di "pizzo".

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