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Rosolini, per Calvo è ballottaggio

Il successore di Savarino alla guida del Comune uscirà dal secondo turno: regna l’incertezza

ROSOLINI. A Rosolini è stata vera lotta all’ultimo voto per decretare i due contendenti alla poltrona di sindaco che si sfideranno al ballottaggio. Una competizione elettorale che è rimasta incerta fino alla fine e mentre non ci sono stati dubbi sulla prima posizione conquistata dall’ingegnere Corrado Calvo con circa il 30% dei voti, la sfida appassionante si è registrata tra gli avvocati Pippo Incatasciato e Giovanni Giuca in un testa a testa iniziato sin dalle prime battute e durato fino al termine dello scrutinio: una lotta voto su voto. Una lunga notte per i due «sfidanti» in attesa dei risultati ufficiali che saranno resi noti in mattinata dal Comune di Rosolini. L’incertezza e la distanza minima tra l’ex sindaco ed Incatasciato si è trascinata tutta notte. I numeri che sono arrivati man mano dalle 20 sezioni hanno fatto subito intendere che il verdetto finale si sarebbe giocato al fotofinish. E così è stato. 14.052 i votanti per una percentuale del 71,57% di cittadini che si sono recati alle urne. Alle 15, ora di inizio dello spoglio, si è iniziato con un equilibrio perfetto tra i quattro candidati più accreditati, Corrado Calvo, sorretto dalle quattro liste «Corrado Calvo Sindaco», «La Voce del Popolo», «Servire Rosolini» e «Piazza Masaniello», Giuseppe Incatasciato, sorretto dalle liste «Piazza Pulita», «L’Idea», «Civica» e «Acqua Pubblica», Giovanni Giuca con le liste Pd, Udc, «Megafono» e «Aria Nuova», e Pinello Gennaro con «Etica», «Territorio e Sviluppo» e «Progetto Futuro». Tagliati fuori sin da subito, invece, gli altri tre: Franco Cultrera con la sua lista «Credibilità», Patrizia Calvo con «Io non ho paura» e Antonio Oddo del Movimento 5 Stelle risultato il meno votato. Con il passare delle ore Corrado Calvo ha iniziato a prendere le distanze sugli avversari arrivando a conteggiare fino a 500 voti di distacco dal secondo. La lotta rimaneva incerta, invece, per la seconda posizione. E tra Pippo Incatasciato e Giovanni Giuca iniziava la lotta all’ultimo voto. Alle 20,30, dai dati ufficiosi che arrivano dai seggi, Pippo Incatasciato rimaneva avanti di 150 voti, mentre alle 21 il divario scendeva a poco più di 11 voti per poi risalire a 50 pochi minuti dopo. Alle 21,30 il divario scendeva nuovamente a soli 3 voti. Insomma una lotta appassionante all’ultimo voto che è durata per tutta la notte. Nei comitati elettorali di Pippo Incatasciato, situato al corso Savoia, e di Giovanni Giuca, nelle vicinanze di piazza Garibaldi, la tensione è rimasta palpabile fino alla fine. Ognuno a seguire le votazioni con i propri rappresentanti di lista e ognuno a sperare nel vantaggio che prima si affievoliva e poi ricresceva. Si respira invece un po’ di delusione nelle file di «Etica» che vede il candidato sindaco Pinello Gennaro, sostenuto da «Territorio e Sviluppo» dell’ex deputato regionale Giuseppe Gennuso, e «Progetto Futuro» che raggruppa molti esponenti del Pdl, piazzato in quarta posizione. Per Gennaro una buona prestazione in alcune sezioni con ben 230 voti conquistati nella sezione numero 7 che raggruppa tutte le contrade di Rosolini. Una prestazione, quella di Gennaro, anche questa rimasta incerta visto che fino alla fine il divario non è stato sproporzionato. Anzi il candidato di «Etica» è rimasto appeso alla speranza di poter rimontare fino alla fine e verso le 22 il suo distacco dal secondo piazzato era di circa 250 voti. «Il nostro progetto non è stato capito -ha detto Gennaro -. Devo avere contezza di tutti i dati definitivi dei voti di lista per capire bene la situazione». Insomma una votazione che ha rispecchiato l’incertezza della vigilia e a conferma di ciò è stato proprio l’incertezza con cui si decreterà lo scontro al ballottaggio. Alle 23 erano ancora sei le sezioni che dovevano terminare lo scrutinio, sezioni in cui le porte sono rimaste barricate con i presidenti di seggio che hanno chiesto l’intervento delle forze dell’ordine per non essere disturbati nello sfoglio.

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