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Siracusa, la tragica fine di Giovanni Carnevale I familiari: «Vogliamo tutta la verità»

SIRACUSA. Un aiuto per fare luce su una morte che si porta ancora dietro tanti dubbi. Chiedono giustizia i familiari di Giovanni Carnevale, il giovane di 24 anni, morto lo scorso 20 maggio dopo essersi schiantato con la propria moto in viale Teracati. A rivolgere un appello «a chiunque abbia visto o sentito qualcosa» è Salvo, il fratello del ventiquattrenne. Sull’incidente costato la vita al giovane imprenditore, figlio del sindacalista Gino Carnevale, restano ancora forti dubbi. Il giovane si trovava a bordo della propria moto e avrebbe perso il controllo schiantandosi contro la sede stradale. «Noi non cerchiamo fantasmi ma giustizia - ha scritto Carnevale -. Sono passate quasi tre settimane da quel tragico evento e io personalmente sto seguendo passo dopo passo l’inchiesta della Procura per omicidio colposo». I familiari sono convinti che qualcosa sia successo quella sera. «Mio fratello perse il controllo della moto - sostiene Carnevale - perchè trovò un ostacolo. Era solo un bravo ragazzo che tornava a casa dopo aver lavorato. Nessuna presenza di alcool o droga nè istinti suicidi». Per la famiglia, insomma, il ventiquattrenne avrebbe frenato  probabilmente per evitare qualcuno o qualcosa. «Non si frena in un rettilineo se non compare all’improvviso un ostacolo ingombrante che taglia la strada - sostiene Salvo Carnevale -, forse un’auto in doppia fila o magari qualche mezzo uscito da un parcheggio. Noi di certo non lasceremo nulla di intentato, siamo concentratissimi sulla ricerca della verità e siamo convinti piano piano di poter arrivare a fare completamente luce su quanto accaduto. Anche se il mio povero e sfortunato fratello non ritornerà dal posto dove sta, saprà ugualmente perdonare chi incautamente fu artefice della sua disgrazia. Per questo invitiamo a farsi avanti chiunque abbia visto o sentito qualcosa direttamente o conosca qualcuno che sappia qualcosa».

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