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Avola, paninoteche ambulanti e chioschi: è «guerra» fra abusivi e «in regola»

AVOLA. "Il Piano dei chioschi vale solo per chi tra sacrifici personali ed economici si è messo o sta cercando di mettersi in regola con la legge? Per tutti gli altri ambulanti spesso abusivi, la legge non esiste e a quanto pare subiscono pochi o nessun controllo da parte degli organi preposti a vigilare sulle attività commerciali!" Più che uno sfogo è una ribellione iniziata con qualche timida segnalazione e denuncia velata , in questo caso nella maniera "coraggiosa" celata da lettere anonime, inviate agli organi di informazione locali (additati e accusati a torto di celare la verità sulla problematica) e pare anche al Commissariato di polizia di Avola. Una problematica, quella delle attività ambulanti di varie tipologie (in particolare le paninoteche), sulla quale hanno tentato di mettere mano fino a diversi mesi fa gli uomini del Commissariato di Avola, scontratisi spesso con regolamenti comunali a doppio taglio e una burocrazia degli uffici che spesso diventa farraginosa in maniera pretestuosa e ai limiti della legge. Il provvedimento dei Piani dei chioschi è stato finalmente approvato dall'attuale amministrazione Cannata, dopo che la precedente non era riuscito a portarlo in porto, è stato salutato come il toccasana ai problemi della categoria dei commercianti ambulanti e soprattutto alle decine di chioschi e paninoteche installate da tempo nelle zone soprattutto della litoranea e nelle diverse piazze fuori dal centro urbano. Fino ad oggi però, a mettersi in regola o quasi con il regolamento dei Piani dei chioschi, sono stati soltanto in due mentre altri dieci commercianti avrebbero soltanto presentato il relativo progetto per ottenere l'autorizzazione a costruire la struttura e la concessione del suolo pubblico per la durata di dieci anni rinnovabile. "Ma alle persone che lavorano in regola o cerchiamo di farlo come ci tutela questa amministrazione comunale? Facendo lavorare più persone abusive, facendoli piazzare dove vogliono in barba ad ogni regola?", si lamentano e denunciano seppur nel "coraggioso" anonimato i commercianti che hanno deciso di inviare le lettere anonime a giornalisti e polizia, i quali si dicono che "si sentono completamente abbandonasti dalle istituzioni. Da parte degli amministratori comunali, la risposta all'endemica e mai risolta problematica del commercio ambulante o a posto fisso (stagionale o meno), è stata, come dichiarato dall'assessore al Commercio Giuseppe Morale, "noi, come abbiamo già fatto, abbiamo invitato tutti a mettersi in regola. Altro non possiamo fare. Ognuno è consapevole se opera in maniera legale o illegale e delle conseguenze che potranno avere lavorando abusivamente o fuori dalle norme".

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