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Augusta, il Comune in dissesto: scatta il taglio per le spese di affitto

Le prime mosse per evitare il default totale. Il documento dovrà essere pronto entro due mesi

AUGUSTA. Avviata la procedura per il piano di riequilibrio economico del Comune che dovrebbe portare ad un dissesto parziale dell’ente evitando il default totale. Nei giorni scorsi la commissione straordinaria con funzioni anche di consiglio comunale ha approvato la prima delibera che dà, di fatto, il via al piano di rientro che dovrà essere ultimato entro i prossimi sessanta giorni con la presentazione, alla commissione per la finanza e gli organi degli enti locali e poi alla Corte dei conti per l’approvazione finale, l’elenco esatto e dettagliato sia della situazione debitoria in cui si trova l’ente, sia di come il Comune intende procedere, voce per voce, per rientrare dallo squilibrio economico, così come ha spiegato ieri Francesco Puglisi, componente della commissione straordinaria del Comune. Questo, in sostanza, significa ricorrere all’aumento massimo delle tariffe, che già è stato applicato, e al risparmio sulle spese correnti che riguarderà, in primo luogo, la riduzione degli affitti dei locali che ospitano uffici del Comune. Come il caso, ad esempio, della sede del tribunale che ospita anche l’Urbanistica e che, se verrà confermato il trasferimento a Siracusa dell’ufficio giudiziario, verrà definitivamente eliminato come spesa di affitto, con il trasferimento degli uffici comunali in altri locali del Comune rimasti ancora vuoti come - ma ancora si sta cercando una soluzione - l’ex biblioteca della villa o la palazzina che ospita la segreteria della scuola delle Saline. Da utilizzare anche alcune stanze del Comune centrale e di piazza D'Astorga.
Con questa prima delibera, di fatto, sono stati bloccati tutti gli interessi e le procedure esecutive nei confronti del Comune, mentre già lunedì scorso sono arrivati nelle casse dell’Amministrazione i sette milioni e mezzo di euro dei quindici previsti, che l’ente ha ottenuto chiedendo un prestito alla Cassa depositi e prestiti. «Entro 45 giorni dall’arrivo dei soldi dobbiamo pagare – ha aggiunto Puglisi - tutte quelle ditte e quei creditori, alcuni dei quali risalgono anche al 2007, che attendono ancora di avere i soldi e sarà rispettata la priorità temporale». È stata, inoltre, già formulata l’apposita richiesta , inviata al ministero dell’Interno, per ottenere anche i circa sette milioni di euro, pari a 200 euro per abitante, che dovrebbero essere finanziati da parte dello Stato, nell’ambito dei fondi previsti per quei Comuni sciolti per infiltrazioni mafiose o della criminalità organizzata.

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