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Il procuratore Salvi: «Ad Augusta c’è un problema di amore per la città»

Cosa avviene dopo lo scioglimento di un comune per mafia? Tavola rotonda promossa da «Libera»

AUGUSTA. Quando sono arrivato ad Augusta, che trovo un luogo incantevole dal punto di vista naturale, ho visto la fortezza all'ingresso tenuta in stato di quasi abbandono. Ho visto un mare meraviglioso, la grande scogliera, ma sopra ci ho visto tante case. Insomma: qui non c'é solo un problema di scioglimento dell'amministrazione, ma un problema di amore per la propria città". È quanto ha detto il procuratore antimafia della Dda di Catania Giovanni Salvi, ieri a palazzo di città alla conferenza "Insieme per capire. Politica e società in un Comune sciolto per mafia", promosso dalla commissione straordinaria del Comune in collaborazione con "Libera".
Salvi ha sottolineato come lo scioglimento sia un momento traumatico per un comune, ma non è la sospensione della democrazia ma l'inizio di un'attività perchè si possa ritornare ad una rappresentanza che si basi su un consenso libero. "Quando abbiamo avviato questo lavoro con la prefettura di Siracusa abbiamo voluto spezzare quel circolo che, in passato, - ha aggiunto- rendeva difficile realizzare degli obiettivi perchè arrivavano sempre dopo. Questa è la novità non abbiamo aspettato le esecuzioni delle misure cautelari che ci sono state, non nei confronti degli amministratori, abbiamo avviato prima con la Prefettura perchè ci rendiamo conto che insieme alla repressione penale deve andare di pari passo il recupero della correttezza dell'amministrazione comunale".
A rappresentare il Comune c'erano la commissione prefettizia composta da Maria Carmela Librizzi, Maria Rita Cocciufa e Francesco Puglisi che hanno sottolineato l'importanza che la legalità parta dalla scuola e hanno parlato delle iniziative avviate per questo. Per Simona Ragazzi, segretaria distrettuale di "Magistratura democratica", "la gestione del territorio è drammatica ad Augusta, non ci può essere solo la repressione penale per la corretta gestione della cosa pubblica, quello che mi ha colpito leggendo la relazione prefettizia è che si riscontra la sistematica violazione del protocollo di legalità "Carlo Alberto Dalla Chiesa" per prevenire le infiltrazioni mafiose". Vittorio Mete, sociologo ha ricordato che sono 238 i decreti di scioglimento dei consigli comunali per mafia fino ad ora, di cui 61 in Sicilia, 94 in Campania e 70 in Calabria. "Lo scioglimento non è uno strumento repressivo ma preventivo. - ha precisato-. L'equivoco è che si pensa che c'è un intervento diretto della magistratura e diminuisce la fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni". Giovanni De Martino, avvocato e sindaco di Niscemi dopo il commissariamento per scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni mafiose ha sottolineato che "laddove c'è un'amministrazione interviene lo Stato si scioglie tante volte un comune per evitare il peggio". Giusy Aprile, del coordinamento provinciale di Libera, ha parlato di ferita profonda alla comunità. "Manca a livello nazionale un osservatorio in grado di monitorare cosa avviene dopo il commissariamento ha presentato la nuova coordinatore provinciale Renata Giunta non bisogna dividere i cittadini in buoni e cattivi, ma avere il coraggio e la forza di rompere i circoli viziosi e dare il via al percorso di inclusione sociale". 

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