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Noto, cimitero tra degrado e sporcizia «Non c’è più rispetto per i defunti»

Numerose le proteste raccolte dai custodi. «Furono acquistate nuove scale in ferro, ma sono già inutilizzabili»

NOTO. Il camposanto, luogo sacro e di devozione, sempre più profanato e al centro di proteste per lo stato di abbandono. C’è tanto sdegno e rabbia tra i frequentatori, e non solo per i continui furti dei portafiori in rame, ma più di tutto per il persistente degrado: erbacce sui monumenti funerei, scarsa manutenzione e carenza di acqua. Tanti gli appelli, così come le lamentele raccolte dai custodi (a destare preoccupazione sono anche le condizioni igienico-sanitarie, specie per i bagni pubblici), sistematicamente però caduti nel vuoto. Così, mentre da quasi quattro anni centinaia di cittadini attendono la realizzazione delle nuove nicchie – oltre 660, relative al primo stralcio, nell'ambito del progetto di ampliamento - i disagi nel camposanto si moltiplicano.
E gli episodi segnalati sono tanti: «Prima della ricorrenza dei defunti – dicono alcune anziane - furono acquistate diverse scale in alluminio indispensabili per raggiungere i loculi situati nei piani alti». Ed ecco il paradosso: «Quelle nuove scale che avrebbero dovuto sostituire le vecchie, insicure e instabili, dopo qualche settimana sono state rimosse perché più malferme delle precedenti. Ed ecco la fine che hanno fatto: in un’area interna all’ala nuova del cimitero, adagiate per terra ci sono due di quelle nuove scale, mentre le vecchie, per nulla a norma, sono tornate al loro posto, anche se assicurano, in via provvisoria. Le nuove, seppure a norma, sono troppo leggere e al primo colpo di vento c’è il rischio di finire per terra. Un episodio non nuovo che nel giro di pochi giorni si è registrato per tre volte». Così sono in molti a sollecitare la realizzazione di un solaio in ferro zincato. Sul fronte sicurezza le cose non vanno meglio. Il cimitero negli ultimi mesi è stato depredato più volte: i ladri hanno portato via persino più di novecento metri di rame slacciato dai cavi dell’illuminazione pubblica lasciando al buio l’ampia zona. Logico richiedere un sistema di videosorveglianza con l’automazione dei tre cancelli e la creazione di tornelli per pedoni, in modo tale da impedire l’accesso a mezzi non autorizzati. Con tale sistema potrebbe porsi fine ai continui furti di rame, statue, fiori, suppellettili e vasi. E da tempo c’è anche la richiesta di informatizzare la gestione della struttura censendo loculi, tombe, cripte, cappelle e ossari. Un progetto anticipato nell’aprile dello scorso anno e che, a tutt’oggi, è rimasto lettera morta. Per i tanti frequentatori è opportuno restituire al più presto decoro e sicurezza a quel luogo sacro.

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