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Siracusa, il questore sul racket: «Poche denunce»

Caggegi: «I commercianti sono ancora troppo restii a collaborare. Bisogna capire che pagare la prebenda significa entrare in un circolo vizioso»

SIRACUSA. «In troppi continuano a essere restii nel denunciare i propri estortori». È il questore Mario Caggegi a lanciare, ancora una volta, l’allarme sulla scarsa collaborazione da parte dei commercianti attivi sul territorio. Il tema è sempre lo stesso: il ”pizzo” e l’usura, una spirale che, soprattutto in questo momento di grande crisi, coinvolge sempre più imprenditori. E i cambiamenti procedono con troppa lentezza. «Denunciare una estorsione - ha dichiarato il questore - è una scelta. Se si registra un attentato, un avvertimento, quasi sempre c’è anche una richiesta di pagamento del ”pizzo”. Il problema nasce quando rispetto alla denuncia ci si ferma all’avvertimento e non si collabora».
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