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Noto invasa da artisti, poeti, musicisti: tante «lezioni» sul tema della bellezza

Nella capitale del Barocco, tra concerti, reading, mostre di pittura e fotografiche: spettatori un gran numero di ragazzi

NOTO. L'obiettivo è di quelli impegnativi: parlare di Bellezza, far comprendere la necessità della bellezza. Aiuta il luogo, Noto, che sprizza bellezza ovunque: basta alzare lo sguardo per intercettare il «bello» di chiese, palazzi, della storia di una città che si comprende attraverso l'arte. Il lavoro è semplificato ma mai facile: cercare la Bellezza è ginnastica acrobatica, è come cercare la Verità, il Bene.
Noto, il giardino di pietra è il titolo della manifestazione che in questi giorni «occupa» la capitale del barocco, in un intreccio di linguaggi, arti e artisti, poeti e musicisti, studenti - gancio perfetto se si vuole rieducare al bello - incontri, laboratori, parole e opere su un'idea, quella della bellezza, diventata negletta. Il barocco e i giardini di pietra ambrata sono il punto di riferimento del progetto, luoghi d'incontro «per un momento produttivo di cultura», altro concetto trascurato.
Fino a sabato, da queste parti la parola d'ordine è una sola: interazione fra linguaggi, attraverso alfabeti personali di differente provenienza. Il giardino di pietra - ecco altri intrecci - è un progetto di Luisa Mazza con la consulenza dell'artista Marco Nereo Rotella, l'adesione del Presidente della Repubblica e dell'Unicef e con l'Alto Patrocinio del Ministero dell'Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare.
Racchiuse nel ciclo La bellezza sospesa tra visione e realtà, curato da Viana Conti, ben quattro le mostre inedite, realizzate in esclusiva per Noto da altrettante artiste italiane. C'è la mostra fotografica Nel silenzio di Pina Inferrera e ci sono tre installazioni, quella di Luisa Mazza, Incamminati, quella di Marilena Vita Where is Mary? con la bellezza fuori dal tempo - in contrasto con quella consumistica - di abiti sospesi nel vuoto dei bassi di Palazzo Nicolaci, e quella di Virginia Monteverde con le sue Cariatidi, una mega affissione, su parte di un edificio in ristrutturazione, d'impatto visivo forte e provocatorio, che apre interrogativi sulla natura e sulla lettura di un'opera d'arte, sottratta al museo o alla galleria, per essere esposta in un contesto di pubblico transito.
E poi c'è il progetto Per dire bellezza, (ospitato in un posto incantevole quale l’ex Collegio Gesuiti, ore 17) che nasce dalla collaborazione tra l'artista Luisa Mazza e il poeta Tiziano Broggiato con il coinvolgimento di oltre 1800 fra bambini e adolescenti delle scuole primarie e medie, per una rieducazione sentimentale alla bellezza. La necessità della bellezza è stato il tema di un incontro con esponenti del mondo della cultura che si sono confrontati sulla necessità e il senso della bellezza, tra etica ed estetica. La conclusione della manifestazione è affidata a Il barocco si mostra, in programma sabato prossimo in piazza Municipio, a cura della storica dell'arte Francesca Gringeri Pantano: una visita guidata per scoprire percorsi cittadini solitamente non fruibili, arricchiti da brevi interventi musicali.

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