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Portopalo, scatta l’imposta di soggiorno Insorge l’associazione dei commercianti

La tassa varia da 50 centesimi a 2 euro in base alle strutture ricettive, gli operatori: «Effetti negativi sulla stagione»

PORTOPALO. «La repentina attivazione dell'imposta di soggiorno creerebbe effetti negativi collaterali: rinviatela». Questa la protesta lanciata da un gruppo di commercianti dell'associazione attività ricettive «Portopalo paese turistico», ma l'imposta per il turista scatterà già da oggi. La polemica è stata sollevata durante la seduta del consiglio comunale di lunedì, in cui era previsto un punto all'ordine del giorno, poi spostato a data da destinarsi, per modificare il documento che disciplina l'imposta. Ed è bastato per far alzare la protesta di un gruppo di commercianti che hanno presentato al consiglio una istanza per spostarne l'attivazione. «Quando gli operatori turistici sono stati convocati - ha dichiarato il consigliere Antonello Cannarella - non è stato accennato all'imposta di soggiorno. Sono contrario, perché con tutti i problemi economici che ci sono, andremmo a mettere una tassa in più. È sbagliato, ma ognuno si assumerà le proprie responsabilità».
L'imposta prevede un massimo di cinque euro al giorno ma la scelta è stata quella di differenziare le tipologie di strutture e applicare 50 centesimi di euro al giorno per campeggi e ostelli, un euro per casa vacanze, bad and breakfast e alberghi ad una stella e 2 euro per tutte le altre strutture. La tassa sarà applicata ai turisti che alloggeranno nel paese marinaro, e per un massimo di dieci giorni. A difendere la scelta del'amministrazione è stato l'assessore al Turismo, Corrado Scala, che da consigliere comunale ha portato in aula il documento la scorsa estate ed è stato votato a maggioranza dai componenti dell'aula di via Rubera. «La mia volontà di discutere la vicenda c'è stata tutta - ha dichiarato Scala -, ed ho attivato tutte le procedure affinchè ci fosse un confronto sereno e proficuo con la categoria. Questa imposta non nasce per mortificare il territorio o il turismo, ma per dare una maggiore opportunità ed una migliore offerta turistica». Dalle ricerche fatte dall'amministrazione, nei comuni dove è stata istituita non si è registrata diminuzione di presenza. «L'imposta - ha voluto chiarire l'assessore al Turismo - non serve per ripianare il bilancio del Comune: è erogata in capitoli specifici che non saranno gestiti dall'assessorato ma dalla cabina di regia che volta per volta deciderà come impiegare le cifre». Durante la seduta consiliare sono stati approvati il rendiconto di gestione dell'esercizio finanziario del 2012 e la rimodulazione del piano di rientro dell'anticipazione di risorse finanziarie per l'estinzione del debito per la gestione integrata dei rifiuti.

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