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Noto, è «guerra» aperta sul piano ospedaliero

NOTO. La sanità nel profondo Sud della provincia continua a far litigare. Se per la Camera del Lavoro la riorganizzazione della rete ospedaliera proposta dall'Asp è ideale, per il Comitato ProTrigona è del tutto fallimentare. E così i due rappresentanti del Comitato, Salvatore Cosentino e Nuccio Tiberio, bocciano il piano dell'Asp di Siracusa che prevede il trasferimento dei reparti dall'ospedale di Noto a quello di Avola mentre nella città barocca, per aumentare l'offerta sanitaria, dovrebbero arrivare le cliniche private.
E giù gli attacchi: "È oramai chiaro il vero motivo per cui i Comitati in difesa della sanità pubblica politicamente non riescono a ottenere risultati. Per via dei nemici che sono in casa". La stoccata è per il deputato regionale Bruno Marziano, "molto vicino alla Camera del Lavoro: non dimentichiamo che con il suo voto ha sostenuto il precedente governo Lombardo. Lui, nonostante la farsa delle interrogazioni, non poteva essere certo contrario a questo piano". E i due puntano l'indice contro alcune scelte: "Nessun intervento diretto per l'attivazione di posti letto di chirurgia al Trigona, che avrebbero consentito un più idoneo trattamento dei politraumatizzati. Ma c'è anche quel pesante silenzio sul mancato utilizzo della Tac a pieno regime, così come è paradossale la simpatia per le cliniche private da parte di politici di sinistra. Se nessuno si è mai sognato di impedire alle cliniche private di occupare i piani vuoti del Trigona, perché mai non è stato avviato alcun intervento? Tante le cose che non convincono: perché per avere le cliniche private dobbiamo pagare il prezzo di cedere i nostri reparti pubblici al Di Maria? Sono a conoscenza che saranno allocati in ambienti assai più stretti e con meno confort per i ricoverati?".
Insomma la guerra è difficile da arrestare, mentre gli interrogativo avanzano: "Continuiamo a spendere soldi ad Avola per accogliere i reparti già presenti a Noto, mentre in questo devono operarsi nuovi interventi per ospitare le cliniche private. Un vero falò di denaro pubblico. L'unico vero pronunciamento lo attendiamo ancora - dicono Cosentino e Tiberio -: è quello della Magistratura".

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