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Discarica a cielo aperto ad Augusta nell’ex campo container di via Buozzi

«Basterebbe un lucchetto per impedire questo scempio» affermano i residenti della zona. Il pericolo amianto

AUGUSTA. È l'unica porzione dell'ex campo container di via Bruno Buozzi, alla Borgata rimasta ancora da riqualificare, ma ormai è diventata un vero e proprio centro di discariche abusive a cielo aperto, dove chiunque scarica qualunque tipo di rifiuto. Basta fare un giro tra quelle che erano le "stradine" e le piazzole che ospitavano i vecchi container di latta e ad occhio nudo si possono incontrare almeno una trentina di mucchi di rifiuti, sparsi qua è là nella vasta zona dove chi entra lo fa senza essere disturbato. E dove si può trovare di tutto, dalle bottiglie di plastica, a lavatrici, a divani, a pezzi di elettrodomestici, a legname di vario tipo fino a grossi cumuli di scarti lavori di edilizia. Ma non mancano neanche le tipiche onduline di amianto delle vecchie coperture che, se in cattivo stato, sono nocive per la salute.

Una realtà con cui tutti i giorni devono fare i conti i residenti delle palazzine circostanti, costretti a convivere prima con il campo container, per anni degradato e oggi con quella sporcizia a poche decine di metri dalle loro abitazioni, così come ha più volte denunciato ai vigili urbani Gaetana Risetti, che vive in delle palazzine di fonte alla'area. Dopo le sue denunce l'anno scorso dal Comune era stata effettuata una parziale bonifica dell'amianto, ma con il passare del tempo a fronte di quella parziale pulizia si sono moltiplicate a dismisura le piccole discariche.

"Ormai vengono a scaricare anche di giorno e non solo la notte, - dice Carmelo Miano che risiede vicino all'ex campo container, accessibile anche dalla provinciale 61- anche perchè la zona è accessibile a chiunque essendoci solo un muretto basso che però è aperto da un'estremità. Un'altra parte della recinzione che dovrebbe chiudere un'altra strada di accesso prima vietata ora è stata resa «fruibile» e si può entrare tranquillamente anche con i camion, perché intano non si provvede a chiuderlo rendendo inaccessibile la zona, impedendo così di scaricare e poi si mette un atto una vera e propria bonifica?" La zona, che si trova alla fine dell'ex campo container, era stata inizialmente inserita all'interno del progetto di riqualificazione urbana dell'intera area che, a partire dal 1990, fu occupata dalla case di latta dei terremotati. Nei progetti della passata amministrazione doveva essere destinata ad ospitare un centro sportivo comunale, per la cui realizzazione si stava lavorando per il suo cambio di destinazione d'uso. Ma ad oggi tutto è fermo, tranne i camion abusivi che frequentemente scaricano di tutto, lasciando nel degrado un'intera zona che confina con le saline e che invece dovrebbe essere riqualificata.

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