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Primarie, resa dei conti nel Pd. Scalorino: "Regna l’anarchia"

Le Primarie spaccano il partito. I consiglieri Minimo, Foti e Cutrufo: «Cambiare la classe dirigente»

SIRACUSA. Dalla candidatura a sindaco alla guida del Partito democratico. Sembrano aver rimesso tutto in discussione, com’era prevedibile, le Primarie per la scelta dell’uomo sui cui puntare per la corsa al Vermexio. La vittoria del ”renziano” Giancarlo Garozzo, che si è imposto con 3.444 voti, 1.072 in più di Alessio Lo Giudice, il candidato di area «Dem» e «bersaniani». Proprio Lo Giudice insieme ai deputati Pippo Zappulla e Bruno Marziano, anche ieri ha contestato apertamente la vittoria di Garozzo parlando di «un’anomala e trasversale alleanza tra una parte del Pd ed esponenti del Centrodestra». A rispondere è il sindaco di Floridia, Orazio Scalorino. «Se si mettono in discussione le regole che ci siamo dati per scegliere il candidato sindaco - sostiene Scalorino - significa che non c’è una vera guida e all’interno del partito regna l’anarchia».

La commissione elettorale, lunedì pomeriggio si è riunita e ha ufficializzato i voti confermando la vittoria di Garozzo. Al voto, domenica sono andate 6.757 persone con Lo Giudice che ha conquistato 2.372 voti e Tanino Firenze, rappresentante di «Riprendiamoci Siracusa», che ne ha conquistati 915. Per Scalorino il verdetto delle urne va rispettato. «Ci sono state delle prese di posizione sconcertanti - sostiene il sindaco di Floridia -. Mi sarei aspettato che tutti si schierassero con il vincitore delle Primarie e invece si denota molto arroganza». Il primo cittadino critica apertamente la gestione del partito. «Ancora una volta - sostiene Scalorino - viene fuori un atteggiamento autolesionista. In questa maniera si mortificano anche le stesse Primarie. Il partito deve fare quadrato attorno al vincitore. Sarebbe stato lo stesso se avesse vinto Lo Giudice o Firenze».

Di parere completamente opposto sono invece il parlamentare nazionale Pippo Zappulla, il deputato regionale Bruno Marziano e Lo Giudice. E le accuse si fanno pesanti. «Quello che è accaduto è sotto gli occhi di tutti - sostengono Marziano, Zappulla e Lo Giudice - esponenti che per anni hanno appoggiato le amministrazioni di Centrodestra che hanno organizzato la partecipazione al voto. Tutto ciò non ci sorprende che perchè rappresenta l’ennesimo episodio di condizionare dall’esterno le scelte del Partito democratico».

Le conseguenze sull’esito del voto sembrano pesanti. «Il risultato di quanto accaduto - continuano Zappulla, Marziano e Lo Giudice - inficia la validità democratica di un voto che è stato drogato e inquinato. Per questa ragione ci riserviamo di valutare quanto accaduto con rigore e lucidità per definire le nostre scelte sia in merito alle Primarie sia alla costruzione dell’alleanza di Centrosinistra. Il nostro obiettivo è lavorare per costruire un Centrosinistra rinnovato nelle idee e negli uomini, così come rappresentanto da Alessio Lo Giudice, per un progetto politico realmente innovativo». Il sostegno a Garozzo, insomma, sembra molto lontano. Sulla vicenda intervengono anche i consiglieri comunali Alfredo Foti, Fortunato Minimo e Graziano Cutrufo.

«Piuttosto che gioire per i quasi 7 mila votanti alle Primarie - sostengono i consiglieri - la classe dirigente del Pd siracusano fa autolesionismo. Ci chiediamo come facciano i deputati del Pd ad affermare con certezza che elettori non strutturati nel Centrosinistra abbiano votato per un candidato piuttosto che un altro. In realtà pensavamo che noti elettori, fino a ieri del Centrodestra andassero a votare per i candidati opposti a Garozzo».Per i tre consiglieri «con queste ultime Primarie l’elettorato del Centrosinistra ha mandato un messaggio chiaro sull’esigenza di un ricambio della classe dirigente di questa città».

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