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Visita confermata, Noto attende il nuovo presidente del Senato

Piero Grasso ad un incontro con i giovani e allo spettacolo «Per non morir di mafia»

NOTO. Un evento già in calendario da tempo ma che si carica adesso di nuovi significati e suggestioni. Perché nel frattempo Piero Grasso ha lasciato la toga e la Procura nazionale antimafia per intraprendere una carriera politica che, in poche ore, l'ha proiettato a sorpresa alla presidenza del Senato. Ed è in questa nuova veste che Grasso ha confermato per sabato prossimo la sua prima visita, seppur non ufficiale, nella città barocca, per una giornata fra teatro e impegno antimafia.
Il via alle 17,30, quando la Basilica Cattedrale - con tutto l'inedito fascino del caso - aprirà il suo portone bronzeo per ospitare un incontro, a cavallo tra lotta alla criminalità organizzata e speranza legalitaria, tra l'ex magistrato, già giudice a latere del maxiprocesso di Palermo, ed e i giovani di Noto, al quale parteciperanno anche il vescovo della diocesi, monsignor Antonio Staglianò, il sindaco Corrado Bonfanti e Alessio Pizzech e Sebastiano Lo Monaco, rispettivamente regista e unico interprete di «Per non morire di mafia», lo spettacolo ”dichiaratamente sociale” tratto dall'omonimo libro scritto da Grasso che andrà in scena subito dopo, alle 20,45, al «Tina Di Lorenzo» di piazza XVI maggio. Già, perché l'appuntamento nell'agenda del neopresidente di palazzo Madama nasce proprio dalla stretta collaborazione con Lo Monaco, oggi direttore artistico del teatro netino, che ha fortemente voluto la presenza di Grasso allo spettacolo rientrante nella stagione in corso e programmato ben prima che venisse lanciata la candidatura, carica di civismo, dell'ex procuratore. Ed è proprio alla "responsabilità civica" che si richiama "Per non morire di mafia", "un momento di condivisione che nessun siciliano deve e può perdere", che racconta, dalla viva voce di Sebastiano Lo Monaco, la "dimensione professionale ma anche intima, familiare e umana" di quell'icona antimafia che oggi è la seconda carica dello Stato. Perché, per dirla con Grasso, "finché la mafia esiste bisogna parlarne, discuterne e reagire. Il silenzio è l'ossigeno grazie a cui i sistemi criminali si organizzano".  

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