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Avola, il piano di riequilibrio: sì del Consiglio alla manovra

Il provvedimento finanziario approvato con 19 voti. Critiche a Cannata dall’opposizione

AVOLA. Consiglio comunale no-stop ieri mattina ad Avola. I lavori sono iniziati alle 11,25 e si sono conclusi nel pomeriggio dopo quattro ore, per approvare in extremis e d'urgenza il piano di riequilibrio finanziario pluriennale messo a punto dalla giunta guidata da Luca Cannata. Il provvedimento è passato con 19 voti a favore, quelli dei 15 consiglieri del gruppo di maggioranza, ex «Grande Sud», e degli ”esterni” Rossitto del Pdl, Orlando dell’Udc, Midolo della lista civica e Pinella Dell'Albani del Mps. A votare contro il piano proposto dall'amministrazione, che in ogni caso entro novanta giorni dovrà essere esaminato e approvato dalla Corte dei Conti di Palermo, sono stati motivando quasi tutti allo stesso modo il parere contrario i consiglieri Passarello del Pd, l’ex Udc Murè, Pintaldi di Fli, l’indipendente e Tardonato del Pid. Astenuto Inturri della lista civica «Caruso sindaco».
Un via libera al piano di riequilibrio dell'ente, tra polemiche e attriti in aula, illustrato dal sindaco Luca Cannata dopo che il consigliere Pintaldi ha chiesto dei chiarimenti in merito ad alcuni aspetti della manovra di riassetto finanziario portata in aula dell'amministrazione, tra cui la prevista riduzione di spesa del personale e l'alienazione in diversi anni degli immobili comunali individuati. Cannata ha subito precisato che il provvedimento è stato imposto dall'ordinanza della Corte dei Conti arrivata a fine novembre scorso con la quale sono state sollevate numerose criticità nei bilanci precedenti, a partire dal 2010, che adesso l'attuale giunta sta cercando di risanare perché il Comune è a rischio dissesto. «Abbiamo fatto delle scelte per dare un futuro alla città - ha detto il sindaco -, altrimenti dovevamo dichiarare il dissesto finanziario o chiedere allo Stato di entrare nel fondo di rotazione ma con conseguenze peggiori e a discapito dei cittadini e del personale dipendente, tra aumenti di tasse previste e licenziamenti di personale».
Il piano di riequilibrio proposto dal sindaco non ha convinto appieno i consiglieri di opposizione che poi hanno votato contro, soprattutto sugli aspetti della riduzione dei costi del personale, della politica e i tagli previsti nei servizi esternalizzati come la raccolta e smaltimento della spazzatura, refezione scolastica e asili nido. Per Murè, Passarello e Tardonato, che hanno contestando il fatto di avere avuto i dati solo all'ultimo momento, si tratta di un piano che allontana di qualche mese il dissesto dell'ente. «In questo caso ce lo imporranno il dissesto! Noi oggi possiamo dire a testa alta che stiamo facendo il possibile per la città» ha replicato Cannata dopo aver invitato i consiglieri al senso di responsabilità.

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